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Salad Days Magazine | April 19, 2024

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CASINO ROYALE ‘POLARIS’

CASINO ROYALE ‘POLARIS’
Salad Days

Review Overview

8
8
8

Rating

CASINO ROYALE
‘Polaris’-K7
(Aldebaran)
8/10


Se mi dovessi comprare un’action figure (si dice così?), penso dovrebbe essere quella di Norman Cook, aka Fatboy Slim. Molti nati agli inizi degli anni ’70, come me, sono andati in trip con la musica elettronica grazie al (prima) bassista degli Housemartins, poi sperimentatore in ambiti “raving”, ai tempi “proibiti” e ultra tabù nei circoli di quelli che “suonano per davvero”. Grazie a lui sono sopravvissuto all’esplosione del punk. Grazie a lui ho scoperto un mondo dove Suono, Volumi, Produzione, Tiro Live, Divertimento sono tutti importanti strumenti in un’orchestra. Maturato negli ascolti, ricordo che in quel periodo ho ripreso in mano i dischi della svolta dei Casino Royale: ‘Danamaita’ e, ancora di più, ‘Sempre Più Vicini’. Caxxo quanto sono stato pirla a sottovalutarli al tempo, CAZZO! Da lì, amore eterno. Da qualche parte devo aver già scritto che RIDO quando sento parlare in ambito rock/metal di mega produzioni: laser, visual, “non si può fumare che se no rovinate l’atmosfera” etc etc. Per chi ha visto i Chemical Brothers, gli Orbital, ma anche i Prodigy: i Tool sono fuffa, sono la serie B. Qualcosa del genere mi è successa da quando ho ascoltato ‘Polaris’: il tema questa volta non è il live ed il suo impatto. Il tema sono gli arrangiamenti, l’orchestra “classica” vs. la musica “moderna” (intendendo rock, elettronica, metal etc). Quando ho letto sui credits di ‘Polaris’ che due pezzi sono suonati da un’orchestra, gli spettri dei Metallica e dei loro ultimi live ‘S&M’ hanno iniziato a girarmi attorno. Che Alioscia e compagnia questa volta abbiano esagerato? Che Alioscia e compagnia questa volta abbiano fatto il passo più lungo della gamba? Che ambizione vs. “vecchiaia” inizino a cozzare, piuttosto che ad esaltarsi l’una con l’altra? La risposta?

Sentitevi la successione ‘Ho Combattuto’ (musica “moderna”) e ‘Contro Me Stesso E Al Mio Fianco Symphony’ (musica “classica”). Mi ritrovo al tappeto. Mi rialzo, giro la cassetta. Ricomincio “viceversa”, con l’uno/due ‘Favol Interlude’ (musica “classica”) e “Fermi Alla Velocita’ Della Luce” (musica “moderna”). Una successione di tricks MOSTRUOSA. Dan Peterson chiuderebbe qui, con un eloquente “Mamma butta la pasta”. Io sottolineo il prezioso apporto di DeeMo in ambito design, a rendere il pacchetto, anzi il pugno che mi manda giù ancora più pesante. Ed io aggiungo, per i San Tommaso, che i suoni e le atmosfere richiamano sempre e comunque Londra. Non certo la pomposità di Vienna, né la raffinatezza di Parigi, né la freddezza di Berlino, né le burinate commerciali di una qualsiasi città americana. Bomba: forse sarebbe il caso di cominciare a pensare che il suono dei Casino Royale è il suono di Milano, punto.
(franz1972)

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