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Salad Days Magazine | April 18, 2024

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Mixtape

Knocked Loose / Deafheaven / Headbussa @ Live Club, Trezzo Sull’Adda (MI) – recap

April 12, 2024 |

Super appuntamento, per tutti i gusti e le età, quello organizzato nello storico Live di Trezzo un piovosissimo giovedì di febbraio:

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…tralasciando (sorry about that) gli Headbussa, di cui purtroppo o per fortuna “I do not give a fuck”… la line up mette assieme i super affermati paladini del black/shoegaze/hipstercore Deafheaven con i super boomers (non nel senso di generazione… nel senso che sono proprio ESPLOSI) del new hardcore ammmericano Knocked Loose. Il lavoro del “giornalista”, soprattutto di uno che ne ha viste tante, sarebbe quello di non lasciarsi travolgere dall’entusiasmo dei kids piuttosto che dall’hype dei vari promoters/media/stampa etc etc. Il lavoro del “giornalista” sarebbe quello di dare qualche umile dritta, di modo che il prossimo concerto nella venue in questione vada meglio, se possibile, di oggi.

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Quindi. TANTE luci e QUALCHE ombra. Deafheaven. Luci: loro, i Deafheaven. Come sopra, i Deafheaven sono affermati. ASSODATI. Un loro concerto è da vedere, punto. Il suono del black metal con l’attitudine californiana. Il nero che si incontra con il rosa. Qualcuno qui storcerà il naso… ma alla loro maniera i Deafheaven con ‘Sunbather’ hanno fatto la storia. PUNTO. Cinque pezzi. Due da ‘Sunbather’, due da ‘New Bermuda’, più ‘Black Brick’. Una scaletta del genere può essere vista come un “ripudio” delle loro ultime cose? Maybe. Ma maybe, più semplicemente, Clarke e i suoi compagni hanno pensato che una combo del genere fosse perfetta per il ruolo che hanno in questo tour: sono il supporto, ma sono i Deafheaven. Quindi: io li voglio impressionare ‘sti regaz/fan dei Knocked Loose!

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Luci. Clarke, e lo dico da quando l’ho visto al Magnolia, tour di ‘No Bermuda’, direi, è come Brad Pitt… FIGHISSIMO… ma proprio FIGHISSIMO in senso “sessuale”, e lo dico da etero. Luci. La band. Con gli anni, thanks God, hanno perso quella “allure” hispter, quasi “forzata” che molti, soprattutto nel metal e nella “vecchia scuola” hc, non sopportavano. Ombre. Purtroppo la location, per una volta, non è stata all’altezza della musica dei Deafheaven.

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Partiamo dai suoni. Qualcuno, i più democristiani, hanno usato la parola “strani”. Altri, i più entusiasti, hanno scritto che le cose si sono sistemate in corso d’opera… al secondo/terzo pezzo (cazzo! Vuol dire a metà concerto!). Io, che ho 50 anni quindi andatevene affanculo, sostengo che i suoni sono stati pessimi. Non si capiva niente… o si capiva poco. Con un’aggravante… “va bene, allora guardiamoceli da lontano, così ci godiamo lo spettacolo”.

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What the fuck! Due tamarrissimi schermi con il logo del Live ben illuminato… due schermi – dicevo – ai due fianchi della scena, toglievano ogni magia al tutto… disfatta. TOTALE. Lo dico al Live. Come lo dico al Barrio’s. Please, NO SCHERMI con la gente che suona.

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Knocked Loose. Luci: loro, i Knocked Loose. Ultimo Salad Days, parlo del cartaceo. Mi è piaciuta molto la definizione che Ciaramitaro ci ha dato della sua musica, quella dei suoi Drain. “…come se Pantera e Terror facessero un bambino! Siamo il baby di Pantera e Terror…”.

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Partono i Knocked Loose, ci guardiamo col mio compare di concerti… la prima cosa che mi viene in mente? Come se Limp Bizkit e Pantera facessero un bambino! Sono il baby di Limp Bizkit e Pantera. Questo, per chi non li conoscesse, dovrebbe bastare a “collocarli”. Suoni MOOOOLTO AMMMMERICANI, attitudine sballona.

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Cito Gue… yes, quello del Club Dogo, per capirci: “…sono tornato per sfondare le casse… svuotare le casse… quando passo un tornado… faccio storia con le rime… do steroidi alle rime… ho gli asteroidi e le stelle vicine…”. Barre perfette per descrivere i Knocked Loose.

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E, diciamolo. Sono talmente figli di Pantera e Limp Bizkit, che quegli schermi, quelli di prima, quelli col logo del Live, in questo caso sembrano messi lì apposta! Luci. Il pubblico. Trasversale in genere e generi (you know what I mean). Ho passato anni della mia vita a guardarmi attorno e vedere solo maschi alfa nel pit.

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Le uniche tipe ai concerti? Fotografe. Qualcuna, ogni tanto, al banco del merchandise. Se il fattore “Limp Bizkit” ha portato più ragazze nel pit… io sono contento. E, alla faccia de “era meglio quando andavo a vedere i Pantera”… lo dico… con gli steroidi… “HO UNA CERTA INVIDIA!”.

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(Txt fmazza1972; Pics Luca Secchi x Salad Days Mag – All Rights Reserved)

Iggor Cavalera & Laima Leyton + K.V.A. @ Nü Land, Catania – recap

March 19, 2024 |

C’era molta attesa/curiosità, per il terzo e ultimo step del Rocketta Winter Festival: sul palco del Nü Land di Catania si sono esibiti Iggor Cavalera & Laima Leyton.

Per chi mastica anche un minimo di musica metal il nome di I(g)gor Cavalera viene subito ricondotto a quello dei brasiliani Sepultura, band che non ha bisogno di presentazioni e che si è contraddistinta, soprattutto nel periodo in cui il nostro Iggor era alla batteria e suo fratello Max alla chitarra e voce, come una delle più tenaci e originali formazioni di death/thrash metal del pianeta; Iggor, ormai da tempo, ha anche intrapreso altri sentieri che lo hanno portato sul terreno fertile della musica elettronica e, infatti, insieme alla moglie (dj e producer) Laima Leyton sono titolari del progetto Mixhell, sorta di frullatore remix e dj set dove tutto può accadere, in più, sempre insieme, militano nella band belga dei fratelli Dewaele, i fenomenali Soulwax, portando dal vivo ancora più carisma e eclettismo al suono già di per se caleidoscopico.

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Perciò, dicevamo, c’era molta attesa per questo evento, e parte del pubblico, approfittando dell’occasione, ha portato da casa con sé vinili dei Sepultura per fare apporre la firma del batterista, inoltre il duo, sia prima che dopo l’esibizione, si è concesso anche a svariati selfie che venivano loro richiesti. La sala, comunque, pur piena, non ha raggiunto il sold out (il fattore infrasettimanale giocoforza ha avuto i suoi riscontri…). Il pubblico era molto eterogeneo (metallari, falsi metallari e gente che voleva divertirsi e ballare con un bel dj set) e nel complesso ha gradito quanto visto, anche perché è stato davvero un gran vedere.

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Il set, imbastito dai due coniugi, si è basato su circa 80 minuti di intrattenimento: la parte iniziale è stata caratterizzata da suoni molto astratti e viscerali che si sono mischiati a ritmi tribali e ipnotici prodotti da Iggor con la sua batteria, dopodiché i due, per circa 45 minuti, hanno tirato fuori un dj set spettacolare dove i suoni si sono stratificati portando così a un livello superiore la musica: techno a toni industrial/noise, house sfacciatamente FM a slogan politici e substrati ambient a ritmi sincopatici e feroci.

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Il cerchio si chiude riportando Iggor alla batteria per altri 15-20 minuti finali dove una sorta di cover/remix di pezzi, tra i quali di NIN e Aphex Twin, sono stati martoriati e reinventati con la potenza e fantasia del batterista brasiliano. Finale, dunque, esplosivo e infernale cosa che è stata gradita molto dai partecipanti (un bel brano remix dei Sepultura sarebbe stato, secondo me, la ciliegina sulla torta… pensateci Iggor e Laima).

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Si può aggiungere, a quanto finora detto, che questo tipo di spettacolo con l’innesto di strumenti dal vivo (in questo caso la batteria) è un valore aggiunto e anche che il background del nostro, vuoi o non vuoi, esce fuori e l’essenza metal/tribale si è più volte manifestata a servizio di ritmi sorprendenti e di un sound pregevole.

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Altra cosa molto gradita è stato il warm up della serata affidato a Keep Vinyl Alive (i dj PUL, Pillin & Aeffe), una vera e propria live vinyl performace con vinili “suonati” e mixati in tempo reale, selezione arricchita da chicche sold out e resa ancor più esclusiva da una label-tribute per Deewee: a girare, infatti, release di Soulwax, Laima Leyton, Emmanuelle, Sworn Virgins, Bolis Pupul solo per citarne alcuni! BOOM!!!

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(Testo e foto di Giuseppe Picciotto x Salad Days Mag – All Rights Reserved)

Michigan hardcore band Suffer No Fools sign with Heroes + Martyrs

September 20, 2023 |

Today hardcore record label Heroes + Martyrs announces the signing of Suffer No Fools, joining its growing young roster of bands including acts like Hard Feelings and Big Deal.
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adidas Spezial and Liam Gallagher Launch a New Colourway of the Collaborative LG2 SPZL Silhouette

September 4, 2023 |

Herzogenaurach, September 2023 – Just over a year on from the first LG2 SPZL launch in 2022, adidas Spezial and Liam Gallagher have come together once again to present a new colourway of the hybrid silhouette.
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Triple B Records European Takeover @ Legend Club, Milano (MI) – recap

August 5, 2023 |

Trivel Collective e Versus Music sono come Marvelous Hagler contro Mugabi: non ci danno tregua, ci massacrano (nel senso buono) organizzando eventi su eventi, concerti fighi su concerti fighi…
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Element x Hirotton

July 8, 2023 |

Nell’ultimo decennio l’artista Hirotton ha sviluppato il suo stile personale attingendo alle sue esperienze nelle scene punk e skate di Osaka e Londra, rispettivamente la sua città natale e la sua città di adozione.
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Brux + Sacro Cuore + Asfalto + Cotton Mouth @ Palestra LUPo, Catania – recap

May 14, 2023 |

A parte i palermitani Cotton Mouth, esibitisi in apertura di serata con un sound sludge psicotico molto tossico che ha fatto drizzare le orecchie ai presenti…

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…gli altri tre gruppi rimanenti (in ordine di bill), gli Asfalto da Catania, i Sacro Cuore da Bologna e i Brux da Barcellona hanno molto in comune tra di loro, non solo la musica street punk oi infarcita da schegge hardcore, ma soprattutto il loro messaggio “politico”, sviscerato in modo energico sul palco a denti stretti.

BRUX

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Vivere una realtà sanguigna, ritagliarsi ancora i propri spazi e scuotersi da un sistema sempre più asfissiante connesso, talaltro, a un sempre più inquietante inferno digitale comandato dai social network: una guerra mentale che si riesce a combattere avendo sempre un basso profilo e un profondo risetto per la propria libertà.

ASFALTO

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Sullo sfondo la location di Palestra LUPo che, malgrado minacce di una fine imminente, vive e riesce ad accogliere sempre più persone interessate agli eventi proposti.

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(Txt y Pics Giuseppe Picciotto x Salad Days Mag – All Rights Reserved)

Lakai // The Fourstar Collection

April 18, 2023 |

The long anticipated Fourstar collection featuring The Telford Low in Light Blue/Black Suede and the Manchester in Black Pebble Leather.
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Viagra Boys @ Fabrique, Milano – recap

December 23, 2022 |

Recensione di getto, straight to the point. I Viagra Boys hanno spaccato, il loro concerto al Fabrique è stato una bomba: hanno spazzato via tutto e tutti. Ci ho visto tante cose, BELLE. Ci ho visto gli Hives.

Un gruppo che passando dai palchi piccoli a stage importanti ha aumentato la spinta, ha “sfruttato” al meglio il muro di ampli là dietro. Non hanno limato niente nella loro proposta. Non si sono abbelliti, anzi. Ci ho visto i Turbonegro. Attitudine. Provocazione. Presa per il culo. Fottersene. Il dito medio dei Turbonegro era verso i cliché del black metal (ed anche di molti punk, diciamolo). Il dito medio dei Viagra Boys è verso i canoni di un certo post punk, quello intellettuale, serio.

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Ci ho visto i Queers. Anzi, meglio. I Queers bevono solo Bud. I Viagra Boys sono andati avanti, PROUD, a bottiglie di birra Poretti. E se la Poretti (o dovrei dire la Carlsberg?) avesse un ufficio marketing degno, dovrebbe cercare sul tubo il momento in cui Sebastian elenca le cose per cui è bello finire il tour a Milano.

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Facile, ci ho visto gli Scissor Sisters. Cazzoneria, irriverenza, gaytudine, divertimento, puro. Ma i Viagra Boys sono meglio, visto che (secondo me) agli Scissor Sisters, Alcatraz prima decade anni zero, c’era gente molto più pettinata. Qualcuno potrebbe dire che i Viagra Boys portano meno “pettinati” e più hipster? Vero. Ma ho visto una maglietta di GG Allin. E ho visto una maglietta dei Golpe. Capito bene? I GOLPE.

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Ci ho visto i Chemical Brothers, i Prodigy. Quando un set di elettronica diventa un concerto rock. Ma i Viagra Boys oggi sono molto meglio (pur non avendo la produzione dei fratelli, che rimangono imbattibili). Mai capitato, in Italia, di fare body surfing ai Prodigy? NO. Mai capitato, worldwide, di fare body surfing con gli LCD Soundsystem? NO.

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Per partecipazione e casino, ci ho visto i “secondi” Deftones, quelli del tour al Palatrussardi, con i Linkin Park di supporto. Mi spiego. Quella è stata, secondo me, la prima volta in Italia di un generale e continuo body surfing in prossimità di un palco grande, per un gruppo non metal. Roba come fosse il palco della Sforzesca di Vigevano. L’attitudine punk hardcore applicata ad un concerto (in questo caso) dance. Facile.

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Ci ho visto gli Stooges, quelli con il sax di Steve Mackay. Qui qualcuno storcerà il naso… ma il consiglio, prima di infamare il recensore, è quello di andarli a vedere! Facilissimo. Ci ho visto Shane McGowan. Una versione moderna (e quindi tatuata) di Shane. Ma più simpatica (il siparietto degli occhiali da vista che lo fanno diventare nerd vale il biglietto).

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E per la soddisfazione di molti nostri amici lettori, ci ho visto pure i NOFX. In che senso? Tranquilli. Parlo di merchandise a prezzi NON “mainstream”. CD (addirittura) a 10 Euro! Era da tempo che non uscivo da un concerto (possiamo dire) mainstream con un sorriso tipo acid house. Era da tempo che non uscivo da un concerto (possiamo dire) mainstream con una generale presa bene, parlo di quel “sentiment” tipo (per chi c’era) gli One Step Closer.

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Un conto è accontentare 100 persone. Un conto è far godere quel migliaio e più! Visto che siamo in clima, ci sta bene finire citando il tipo della Ryan Air: “andare a vedere i Viagra Boys è come la nostra business class: tutto compreso, anche i pompini”.

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(Txt Francesco Mazza & Pics Arianna Carotta x Salad Days Mag – All Rights Reserved)

Bunker 66 interview

December 20, 2022 |

Intervista con Mirko, batterista dei Bunker 66! Se amate i Venom e il demoniaco black metal vecchia scuola, dalla Norvegia alla ben più solare Sicilia il passo è davvero breve, se invece vi affidate solo ai “consigli per gli acquisti di Spotify e Co.” continuate ad ascoltare i Mayhem 2.0 e bere la birra nei bicchieri di plastica…

SD: Partiamo dalla fine, abbiamo visto che avete un nuovo componente alla voce/basso, sarà la formazione definitiva?
B: Eeeehhh, questo è da capire, ma presumo di sì, nelle ultime due settimane abbiamo avuto dei problemi di natura più che altro logistica, spostamenti, viaggi e a Peppe cominciava a pesare, per cui penso che alla fine andremo avanti così, ma siamo comunque una cricca di amici, non ne facciamo grandi drammi. Il nuovo membro è Claudio dei Gargoyle di Reggio Calabria da non confondere con quelli americani e immagino altre bands con lo stesso nome o la serie animata…

SD: I testi dal contenuto immaginario zombie, pseudo satanico, stregonesco, dark, fiabesco, ma pur sempre satirico, ironico se non favoloso, chi li scrive?
B: Io, devo dire che sono cambiati negli anni, ma come dici tu, la componente finto malvagia è sempre stata presente. L’influenza principale sono i Venom, metti un album come ‘Black Metal’ dove poi inseriscono un testo come ‘Teacher’s Pet’. Diciamo che nell’ultimo album mi sono buttato un po’ più sull’evil con un sacco di frecciatine, citazioni, metafore, minchiatine, piccole cazzate anticristiane nascoste tra le righe che chi riesce a cogliere magari mi dice: “eh ma sai in quella riga secondo me…” e io sono felice di queste stronzate.

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SD: La musica invece chi la compone (dalla regia mi suggeriscono il songwriting, bah!)?
B: Allora, i riffs dei primi due dischi quasi tutti Antonio, il primo chitarrista, poi se n’è andato e dal 2016 l’80% viene da me, perché io strimpello un po’ la chitarra e nell’ultimo disco Fabio (chitarra) si è inserito alla grande, direi un 50 e 50 io e lui

SD: Ma quindi sai fare anche le plettrate veloci su e giù?
B: Sì, ma zappando, io in realtà metto le idee, mi piace creare, poi sistema tutto Fabio…

SD: Perché l’idea di questa voce lontana, sepolcrale, anche bassa di volume?
B: Sì, si perde un po’ anche nel mix, nel precedente in effetti la voce è un po’ più “avanti” rispetto gli altri strumenti e l’effetto, secondo me, è migliore; solo che noi siamo fissati con questo riverberone alla ‘Bonded By Blood’ (non dobbiamo e soprattutto, non vogliamo specificare-ndr), quindi il delay che gli dà quel tocco evil

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SD: Però poi si perde il volume tra la musica…
B: Eh in effetti un po’ sì, soprattutto nell’ultimo, ma sai com’è, poi noi siamo pigri e quindi una volta che viene fatta la parte, pensiamo eddai su, va “bbonu a cussì”, anche perché arrivi a un certo punto durante la registrazione in cui non ce la fai più, esplodi e la pigrizia prevale.

SD: Le parti melodiche dei Bunker66 da dove escono fuori e come le fa’ il nuovo cantante?
B: Sempre idee mie, durante il lavoro mi vengono queste idee mentre sono in ufficio, ora quelle parti dal vivo le faccio io, Claudio ha un suo timbro e per il futuro non le escluderemo. Come al solito nessuna progettualità.

SD: Per le copertine invece, visto la quasi definitiva dipartita di Peppe, potrebbe partecipare con un disegno nei progetti futuri?
B: Certo, lui è l’autore di ‘Inferno Interceptors’, e anche se io sto cercando dei disegni più dettagliati mentre lui è forse più fumettistico, non si esclude nulla, per la verità è tutto dettato abbastanza dal caso, non programmiamo molto, le idee vengo anche dagli amici, un po’ da tutti. E non ultimo, se dovessimo scegliere un artista a pagamento, influisce anche l’elemento economico, magari cercare qualcuno meno esigente o forse l’etichetta ci darà una mano, vediamo.

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SD: Progetti futuri?
B: Non per ora, veniamo da questo periodo di relativo stress, tra concerti vari in giro e cambio formazione, abbiamo un album, siamo freschi di split e abbiamo un pezzo nuovo, per cui per ora, a parte forse una mezza idea su un artista per la prossima copertina, ce ne stiamo in relax e andiamo avanti così con quello che abbiamo…

SD: Differenza tra Italia ed estero?
B: Bah, venendo da un micro mondo quale è quello che frequentiamo cioè metal estremo e punk, sostanzialmente è tutto simile, forse all’estero trovi più professionalità nella gestione dei suoni sul palco e in tutto quello che ruota attorno alla band, per esempio il catering, diciamo che i gruppi sono più coccolati, ma per quello che riguarda il pubblico, l’entusiasmo che troviamo è lo stesso, almeno questa è la nostra esperienza.

SD: I Vegan…
B: Ho almeno un 40% di amici vegani, ammiro la loro autodisciplina, io purtroppo sono vizioso da fare schifo, appena sento un po’ di odore di mortadella cedo miseramente, ma ti confesso che vorrei avere un po’ di disciplina ed essere magari vegetariano, lo penso da anni.

SD: Face Your Enemy…
B: Ti dico la verità, ho visto solo un video e ci ho suonato assieme in un festival e in quelle situazione un po’ ti perdi in giro, posso dirti che non è il mio filone, arrivo a ‘Urban Discipline’ dei Biohazard, loro invece si spingono ben oltre, diciamo che non è la mia tazza di thè, nonostante ascolto un po’ di hiphop, ma veramente poco. Sono legato più all’hardcore anni’80!

(Txt Giulio; Pics Giuseppe Picciotto x Salad Days Mag – All RIghts Reserved)

ThirtyTwo® Welcomes Austen Sweetin to the T32M!

November 20, 2022 |

Austen’s big personality and drive is personified in his snowboarding – he works hard and enjoys riding everything from street rails and park jumps to steep backcountry powder lines.
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Cannibal Ox’s Vordul Mega connects with producer Dub Sonata on ‘The Butterfly Effect’

November 17, 2022 |

Elusive Harlem lyricist Vordul Mega delivers a rare solo performance on ‘The Butterfly Effect’ over emotive production from Dub Sonata and scratches by DJ Nyce.
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NO PRESSURE ‘NO PRESSURE LP’ – TRIPLE B RECORDS

November 2, 2022 |

Uno dei nomi più caldi dell’attuale panorama pop-punk fuori con l’album di debutto, dopo un ottimo ep un paio d’anni fa e un singolo su cassettina lo scorso anno.

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No Pressure sono la superband pop-punk fondata da Parker Cannon (The Story So Far), Pat Kennedy (Light Years) ed Harry Corrigan (Regulate) solo un paio d’anni fa, nata dalla necessità di tornare a sonorità pop-punk di fine ’90, primi ’00 dalle quali i membri della band si sono distaccati con i loro progetti primari; dopo un ep e un singolino su cassetta è uscito lo scorso Giugno l’album di debutto omonimo, fuori per l’ottima Triple B Records, label di Boston sempre attenta a scovare nuove realtà in ambito punk/hardcore.

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Disco pre-ordinabile solo su vinile sul sito dell’etichetta (e da qualche retailer sparso per il mondo – Green Hell mi pare uno dei pochi, se non unico per l’Europa) in dodici varianti colore con tiratura totale di 3900 copie, alcune delle quali andate tutte esaurite praticamente subito. La Clear Orange with Red Splatter è quella che siamo riusciti a portarci a casa, anche perchè era l’unica che poteva essere venduta fuori dal sito Triple B.

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Ottima edizione in vinile; bellissimo l’artwork firmato da Chris Wilson, artista e tatuatore di Kingston, Pennsylvania. Non poteva mancare l’inserto con tutti i testi ad alcune foto on stage e off stage. C’era hype lo scorso Giugno il disco è uscito, c’è un hype pazzesca adesso che il vinile è stato consegnato, tanto che il sito Triple B è andato in crash quando qualche giorno fa sono state rimesse in vendita alcune copie del disco, che ora rimane disponibile solo nella versione cd.

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Band assolutamente da tenere d’occhio; sono passati anche da Bologna la scorsa estate; chi c’era racconta di una serata spettacolare (qualche video su youtube si trova) che speriamo venga replicata quanto prima.

(Txt Francesco Zavattari x Salad Days Mag – All Rights Reserved)

Mom Jeans ‘Sweet Tooth’ – (Wax Bodega, Counter Intuitive Records)

March 25, 2022 |

Dopo Operation Ivy, Green Day, Samiam e Rancid, Berkeley, città della California ad uno schioppo da San Francisco, è pronta a regalarci la prossima next big thing. Ladies &gentlemen, Mom Jeans.

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Attivi dal 2014, i Mom Jeans, ad oggi, si sono già ritagliati il loro spazio all’interno della scena pop-punk/alternative/emo a suon di ottime release. Per l’ultima di queste, ‘Sweet Tooth’, uscita l’ultimo venerdì di Febbraio, c’era un hype pazzesca. Tanto che le due label responsabili della release, Counter Intuitive e Wax Bodega, hanno fatto le cose in grande. Niente cd, niente cassetta, ma vinile in dodici varianti colore, di cui parecchie esclusive e in tirature limitatissime.

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Doublemint (1000 copie), Clear with Yellow Moon Phase (700 copie), Clear with Bone, Yellow, Doublemint & Pink Splatter (500 copie) e Pink & Doublemint A-Side/B-Side (300 copie) esclusive della band; Half Bone/Half White (500 copie) esclusiva Counter Intuitive; Yellow (500 copie) esclusiva Honey TV; Pink & Clear Galaxy (400 copie) e Bone with Blue and Pink Splatter (350 copie) esclusive Newbury Comics; Baby Blue (250 copie) esclusiva Brooklyn Vegan; Bone (300 copie) esclusiva Banquet Records; Yellow and Blue Twister (300 copie) esclusiva Wax Bodega e Pink (900 copie) per il retail. Non abbiamo idea del perchè così tante varianti, ma parecchie di queste sono già andate sold out. Probabile comunque che non ci sarà una ristampa. Il contenuto musicale del disco è ottimo e la qualità della release vinilica altrettanto, come per tutte le altre uscite a firma Wax Bodega.

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Art direction affidata alle mani di Joel Kirschenbaum, in arte J Crumb, che ha curato anche la parte grafica (logo e facciata poster con testi); fotografie copertina, retro copertina e poster a cura di Cody Furin, Ishan Ghoshal e Samuel Kiss per un artwork che non fa gridare al miracolo ma che rispecchia perfettamente quello che troverete in musica all’interno del disco, un prodotto fresco che vi farà respirare aria d’estate.

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Acquisto consigliatissimo se siete amanti di Descendents, Weezer, Reggie and The Full Effect e compagnia bella. Disco che alla fine dell’anno sarà sicuramente nella top 10/20/50 di parecchi di noi/voi.