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Salad Days Magazine | April 20, 2024

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Hellcrawler/Wolfe ‘The End Of Humanity’

Hellcrawler/Wolfe ‘The End Of Humanity’
Salad Days

Review Overview

7.5
7.5
7.5

Rating

HELLCRAWLER/WOLFE
‘The End Of Humanity’-12”
(The End Of Humanity)
7.5/10


Con questo split si accorcia la distanza tra Slovenia e Australia nel segno insaguinato del death and roll crusty grind blackned hardcxore. Cominciamo a bomba con gli sloveni Hellcrawler che ci sparano il loro death and roll devastante, un perfetto mix degli Entombed di ‘Wolverine Blues’ e dei Discharge di ‘Hear Nothing, See Nothing, Say Nothing’. Un macello sonoro supportato da liriche a base di zombie infetti pronti a divorarvi le palle, punk inferociti che scorrazzano per le strade di un mondo ridotto in cenere a causa di una guerra termonucleare che ha ridotto la civiltà alla barbaria più pura ed incontrollata, il tutto inzuppato in un’atmosfera alla Mad Max e b-movie anni’80. La spietatezza e la ferocia con cui suonano è lo specchio della violenza che primeggia nel nostro tempo, dove scorre sangue anche se si fa finta che tutto vada bene. La registrazione è molto nitida e pulita, senza per questo far perdere nemmeno un grammo della follia omicida che percorre queste 3 tracce. Ciliegina su questa torta di budella sanguinolente finemente intrecciate la cover dei Kyuss ‘Green Machine’, portata ad un nuovo livello di brutalità, dove i suoni freddi e taglienti dei nostri sloveni si fondono col calore del desterto. Calore che vi farà fondere la faccia come una maschera di cera. Gli australiani Wolfe invece inzozzano i nostri padiglioni auricolari con 4 tracce di crudo, sporco e infetto crust venato di black metal. Registrazione marcia e putrescente rende giustizia ad un suono apocalittico, dove tempi lenti vengono stravolti da grindate al limite della sopportazione umana. Il loro immaginario è l’apocalisse sterminatrice venuta a mondare un’umanità corrotta e dedita a qualsiasi tipo di stravizio, un’umanità decadente e destinata ad estinguersi senza possibilità di redenzione. Un 12” che è un bagno di sangue, dove non c’è alcuna speranza. Limitato in 200 copie.
(Marco Pasini)

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