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Salad Days Magazine | April 19, 2024

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Insense ‘De:Evolution’

Insense ‘De:Evolution’
Salad Days

Review Overview

4
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Rating

INSENSE
‘De:Evolution’-CD
(Mas-Kina Recordings/Indie Recordings)
4/10


Se Euronymous dei Mayhem potesse asscoltare questo cd, secondo me esclamerebbe le seguenti parole: “Ma che cazzo è questa roba qua?”. Eh sì, perchè, cari miei lettori e lettrici, qui non ci siamo proprio. Ma cominciamo dal principio. Gli Insense, gruppo norvegese candidato addirittura ad un Grammy Award per il precedente ‘Burn In Beautiful Fire’, sono attivi dal 1999 e si cimentano in quel particolare tipo di metal detto progressive metal, che tanto fa la gioia di estimatori di Dillinger Escape Plane, Meshuggah, ma anche di coloro che si dilettano nell’ ascolto di Pantera (io qui dentro del gruppo texano sento veramente poco), Strapping Young Lad e compagnia cantante. Le info in mio possesso incensano il quartetto, definendolo come il il futuro del genere che vi abbraccerà nel suo respiro carnoso. A me vien da ridere. Innanzitutto parliamo della voce: quando urla è al limite del sopportabile, visto che sembra che il cantante da un momento all’altro debba rompersi le corde vocali in quanto sforza all’inverosimile. Le cose migliorano un pochettino nelle parti pulite, ma sinceramente la sua voce è uguale identica a centiniaia di altre. Il lavoro delle chitarre sà già di sentito e risentito. Ok, suonano bene, sono precise come un orologio svizzero, però i riff sono sempre gli stessi sentiti in altre decine di gruppi. Sezione ritmica: batteria come al solito triggerata, fredda come un alito di morte, impersonale. Basso inesistente, messo lì per raddoppiare le parti di chitarra. Alcuni pezzi sono tirati altri invece sembra quasi di ascoltare un gruppo emocore. Per la serie: cerchiamo di accaparrarci più fan possibili da entrambe le sponde. Onestamente non sò che tipo di futuro possa avere un gruppo così, visto che a me non dicono assolutamente nulla. Purtroppo, continuando a leggere le note che accompagnano questo promo pack, scopro che godono di tantissimi estimatori. Spiacenti, ma per me il metal è ben altra cosa.
(Marco Pasini)

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