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Salad Days Magazine | April 18, 2024

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Jon Schaffer’s Purgatory ‘Purgatory’

Jon Schaffer’s Purgatory ‘Purgatory’
Salad Days

Review Overview

6
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JON SCHAFFER’S PURGATORY
‘Purgatory’-MCD/12″
(Century Media)
6/10


Jon Schaffer, mastermind degli Iced Earth, riesuma i Purgatory (chiamati in quest’occasione con il proprio nome e cognome anteposti, onde evitare problemi con altre band con lo stesso nome), che poi non sono altro che il nome che gli Iced Earth avevano in origine fino al cambio avvenuto al quarto demo. Si circonda del cantante originale Gene Adam, del bassista originale Bill Owen, del batterista Mark Prator (che suonò su ‘The Dark Saga’ degli stessi Iced Earth) e di Ruben Drake (altro bassista assoldato per l’occasione, proveniente dai Demons and Wizards). Alle chitarre troviamo invece Jim Morris, che i più fanatici death metaller ricorderanno come il proprietario dei leggendari Morrisound Studio, assieme al fratello Tom (studi in cui gli stessi Iced Earth, essendo provenienti anch’essi da Tampa, hanno registrato). Il risultato sono 5 pezzi provenienti direttamente dal periodo 1985/1986, di dignitoso heavy metal a stelle e strisce. Il tutto ovviamente registrato e riarrangiato. Personalmente non sono mai stato un fan ne degli Iced Earth ne di questo tipo di suono, troppo leggerino per i miei gusti scimmieschi. Queste song non fanno certo gridare al miracolo, però si tratta pur sempre della base dalla quale tutto è partito. Da qui si capisce l’evoluzione del genere negli States e soprattutto si capisce l’evoluzione degli Iced Earth. Ci troviamo di fronte ad un suono potente e ben calibrato, trainato da una voce graffiante e melodica allo stesso tempo. Il tutto però si ferma qui, senza particolari picchi di interesse. Una release che potrà far felici i fan degli Iced Earth, cosiccome chi invece vuole avvicinarsi al genere partendo dalle sue radici profonde. Per gli altri, consiglio un ascolto preventivo…
PS: il tutto viene corredato da un booklet con note dei musicisti che si sono avvicendati negli anni in questo progetto.
(Marco Pasini)

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