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Salad Days Magazine | April 24, 2024

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Napalm Death ‘Apex Predator – Easy Meat’

Napalm Death  ‘Apex Predator – Easy Meat’
Salad Days

Review Overview

8
8
8

Rating

NAPALM DEATH
‘Apex Predator – Easy Meat’-LP/CD/Digital
(Century Media)
8/10


I Napalm Death negli ultimi anni hanno intrapreso un cammino che li ha portati ad essersi spogliati del loro retaggio death metal di fine anni’80/inizio anni’90, per approcciare un sound asciutto, che incorpora elementi del loro primissimo periodo grind, più tutta una serie di elementi decisamente in chiave hardcore. D’altronde basta osservare le magliette sfoggiate live dal cantante Barney (che è diventato un figurino, a giudicare dalle foto promo in mio possesso. Sarà forse merito della dieta vegan che ha abbracciato da alcuni anni a questa parte?): Siege, Lip Cream, ecc. ecc. I recenti dischi della band hanno messo in risalto un suono scarno ma potentissimo, dove il grind si fonde alla perfezione con l’hardcore e con alcuni elementi progressive e decisamente epici. Il nuovissimo disco è decisamente un ulteriore passo avanti nella loro parabola evolutiva. Di fianco ad episodi puramente grindcore, dove la voce di Barney ha smesso da tempo di cimentarsi nel growl di matrice Kam Lee dei fu Massacre, a favore di un cantato urlato e scartavetrato, i nostri piazzano pezzi sperimentali con voci pulite ed inedite soluzioni noise, frutto della loro passione per gruppi come Swans e Swankys. I Napalm Death del 2015 si presentano con intenti bellicosi, ma non fini a sé stessi. I testi sono sempre carichi di considerazioni poliche, economiche e sociali. Le interviste rilasciate da Barney per esempio, sono sempre molto interessanti da leggere, visto che ha sempre parecchie cose da dire sui più disparati argomenti. D’altronde il gruppo di Birmingham ha sempre rappresentato l’ala più più politicamente impegnata, mentre altri compagni di ventura blateravano solo di Satana e messe nere. Come spesso accade molti hanno storto il naso su questo nuovo “percorso” intrapreso dalla band, ma credo che bisogna guardare alla loro proposta musicale con una certa “illuminazione” mentale: i nostri stanno cercando di travalicare le rigide forme e limiti della formula grind/core/death, e lo stanno facendo in maniera egregia. Quindi, se magari sono anni che non mettete su un disco dei Napalm Death o più semplicemente avete smesso di seguirli, questo disco potrebbe riportarvi nella loro orbita. Sempre tenendo ben in mente che i tempi del death metal non torneranno mai più. Per tutti gli altri, invece, acquistate questo disco senza pensarci due volte. Il futuro del grindcore passa obbligatoriamente anche da qui.
(Marco Pasini)

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