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Salad Days Magazine | March 29, 2024

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Wolves In The Throne Room ‘Thrice Woven’

Wolves In The Throne Room ‘Thrice Woven’
Salad Days

Review Overview

8
8
8

Rating

WOLVES IN THE THRONE ROOM
‘Thrice Woven’-CD
(Artemisia)
8/10


Cascadian black metal, atmospheric black metal, dark ambient. Tutto questo fastidioso etichettare diventa obsoleto quando si parla dei Wolves in The Throne Room. Siano essi qualsiasi sfumatura tra l’ambient ed il black metal, tornano, dopo anni di fermo, con un disco che conferma quanto e come la loro identità, hype o non hype, sia un marchio a fuoco. ‘Thrice Woven’ è un portale che passa attraverso la musica, la magia ed i sogni. Così è sempre stato e così sempre sarà. Questo è quello che i Wolves creano, questo è quello che i Wolves sono. Il titolo del brano di apertura è ‘Born From The Serpent’s Eye’. Lo stile rimane così come le tematiche. Aleggia però la sensazione che questo sia un album decisivo. Ancora più ricercato, ancora più dettagliato. Un brano di quasi dieci minuti in cui viene inserito un intero mondo fatto di atmosfere rarefatte, cavalcate ritmiche, cori celestiali seguiti da lamenti rituali. La seconda traccia, ‘The Old Ones Are With Us’, si apre con la voce di Steve Von Till. Questa volta è lui il protagonista della cerimonia. Dopo circa venti minuti divisi in due brani, l’immersione è totale. Una sensazione di completa perdizione all’interno di suoni che interrompono la linea di demarcazione tra terreno ed ultraterreno. Con il brano ‘Angrboda’ i Wolves si riappropriano della violenza e delle chitarre, elementi che così tanto mancavano nel precedente album ‘Celestite’, A QUANTO PARE. Più il disco avanza e più l’unione tra misticismo e brutalità si affina, sfiorando quasi la perfezione. Una perfezione che non risiede nella capacità compositiva, nella minuziosa ricerca sonora e concettuale (innegabile), ma nell’attitudine di innalzare il fruitore ad una dimensione che non è più quella dell’ascolto, quanto più quella di essere parte integrante ed assoluta di ciò che ascolta; così ogni aspetto di ‘Thrice Woven’ che risulti prevedibile viene surclassato dall’inevitabile realtà sonora in cui si viene immersi per l’intero album. Fino alla fine. Non è l’ennesimo album dei Wolves questo, ma un punto fermo nella loro carriera.
(Valentina Vagnoni)

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photo by Peter Beste

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