Bedemon ‘Child Of Darkness’
Review Overview
7.5
7.5BEDEMON
‘Child Of Darkness’-LP/CD/Digital
(Relapse)
7.5/10
Randy Palmer è un eroe minore della scena doom americana. Un personaggio umile (tanto umile, che se leggete le note interne di questa uscita, afferma che lui era interessato solo a suonare la chitarra ritmica, gli assoli li lasciava agli altri), cultore fino all’ossessione di film horror (ne ha girati pure alcuni a 16 anni, nel 1973), amante di Blue Cheer e Black Sabbath. Un personaggio che però per anni è stato “mangiato” dall’eroina (che ha combattutto per anni col metadone), con tutto ciò che comporta. Poi, l’8 agosto del 2002 se ne è andato, a seguito delle ferite riportate per colpa di un ragazzetto figlio di un avvocato che non ha rispettato il rosso e con la sua auto ha centrato in pieno quella in cui Randy viaggiava, il 31 luglio. Tutto questo a Washington Dc. Dopo che finalmente aveva ritrovato la sua compagna a distanza di 20 anni, si era ripulito e aveva finito le sessioni di registrazione e rifinitura dei pezzi che sono incisi su questo vinile. Addirittura da quella sessione in California, con i vecchi compagni di un tempo (eccezion fatta per Liebling dei Pentagram) aveva registrato dei nuovi pezzi che compongono l’album ‘Symphony Of Shadows’ suscito nel 2012, che però non ho ancora avuto modo di ascoltare. Questo pezzo di plastica è un tributo a lui, e a tutto quello che ha rappresentato per i suoi amici. I brani qui presenti sono stati registrati tra il 1973/74 ed il 1979, quando il nostro faceva parte della prima line up dei Pentagram (ci entrerà nel 1974). Alla voce troviamo il leader e vocalist dei suddetti, ovvero Bobby Liebling, insieme ad un altro Pentagram, ovvero Geof O’Keefe. Il suono che traspare da questi solchi è un doom sulla scia dei Black Sabbath, impreziosito da svisate rock alla Blue Cheer. I pezzi non fanno certo gridare al miracolo, (complici pure le registrazioni, che benchè di qualità nettamente superiore a quelle delle decine di bootleg apparsi nel corso degli anni, sono pur sempre di 30 e passa anni fa), però hanno un certo fascino. Il tutto risulta molto fumoso, impastato, ma nel senso buono. La voce di Liebling è una litania perpetua, sulla quale si incastrano riff malevoli e un incedere di basso e batteria funereo. Il tutto miscelato con la potenza del rock anni’70. Questi pezzi furono incisi per puro divertimento, presso la casa in Virginia che faceva da quartier generale ai Pentagram, infatti uno studio non lo hanno mai visto. Palmer, come si evince sempre dalla esaustive note a corredo, non aveva intenzione di metter su una band, visto che di lì a poco sarebbe entrato nei Pentagram. Un ottimo documento per capire la nascita e l’evoluzione di un suono che a distanza di decenni conta migliaia di seguaci sparsi sulla crosta terrestre.
(Marco Pasini)
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