DICK DASTARDLY’S
‘Dick Dastardly’s-EP
(Flamingo)
7.5/10

Flamingo Records fa uscire in 7” cinque canzoni dei Dick Dastrardly’s… i Dick Dastardly’s: “ma non quelli” mi avverte il boss (di Flamingo). Con il suo “ma non quelli”, penso che il boss si riferisca ai Dick Dastardly (senza “apostrofo s”), quelli milanesi. Vado subito a tirar fuori dai miei scaffali i due 7” dei Dick Dastardly, “Milano’s first and only ’77 band”. Penso al Donda, prime mover del “punk KBD” targato MI. Tra l’altro, uscito da poco con un nuovo progetto, pezzi cantati da altri personaggi “punk KBD”, primo volume alla voce Miguel Basetta, per intenderci. Penso allo split con i Superargos, il lato Dick Dastardly aveva (anzi ha) una grafica che è un rip off delle compilation ‘Bloodstains’, if you know what I mean. Penso al 7” uscito per la Hangover, titolo programmatico ‘I Wanna Eat My Nazi Bitch’. Quello con la CLAMOROSA cover di ‘Adolf You Beauty!’, dei Chosen Few. Sono passati 25 anni, plus. Preso bene per tutti questi bei pensieri, metto sul piatto il 7” dei Dick Dastardly’s, quelli con “l’apostrofo s”. La magia continua. 5 pezzi. Stessa attitudine. Stesso scazzo (sempre in senso buono). Stessi suoni (un po’ meglio… ma non stiamo parlando di hi-fi). Stessa cover super sfiziosa, in questo caso ‘Flame Thrower Love’, i Dead Boys “minori”, se così si può dire. Stessa grafica “sgangherata”. Anzi, per uno come me che ama la musica elettronica, quando si può parlare di “white label” anche in ambito punk: TOTALE (c’è solo una A timbrata sul centrino del 7”, il massimo del no bullshit). File under, e lo dico ancora una volta, “Gunk Punk” come da definizione del mito Eric Davidson. Secondo il cantante dei New Bomb Turks, il Gunk Punk nasce, vive e “muore” tra l’88 e il 2001. I Dick Dastardly, quelli senza “apostrofo s”, erano dentro alla prima ondata. Per fortuna, come dice la Bassey coi Propellerheads: ‘History Repeating’.
(fmazza1972)