Eagles Of Death Metal – Carroponte 6 Luglio 2015
Decidiamo solo ora di pubblicare l’intervista con gli Eagles Of Death Metal, per dovuto rispetto nei confronti della piega davvero sciagurata che han preso le vicissitudini delle ultime settimane della band. L’assalto armato al Bataclan, venue parigina dove stavano suonando, con relativo assassinio del loro merchandise manager, Nick Alexander e di altri 3 colleghi della loro record label, Thomas Ayad, Marie Mosser, and Manu Perez.
E’ un caldo pomeriggio di luglio in quel di Sesto SG… Welcome to San Bernardino Valley, California. Arrivano per la seconda data italiana nel giro di 20 giorni gli Eagles Of Death Metal, in uscita con ‘Zipper Down’, e abbiamo l’onore di scambiare 4 parole con Jesse “The Devil” Hughes. Jesse è in stanza a godersi la climatizzazione e la sua bad girl ma dopo una mezz’oretta si presenta, nota la mia maglia dei Band Of Horses con una bella arancia della Georgia e mi abbraccia fortissimo dicendo: “Cazzo mia madre lavorava in quella farm!!! Sono i frutti più buoni e mi ricordano l’infanzia. Fumi?” e con una bella Chesterfield iniziamo a parlare di musica.
SD: Allora Jesse, visto che ne avrai piene le palle alle sesta intervista parliamo di te. Ho visto il bellissimo docufilm di VICE su di te, ‘REDEMPTION OF THE DEVIL’, e mi ha colpito molto. Come mai questo documentario?
JH: Oh WOW. Grazie della domanda. Non pensavo fosse arrivato anche qui. Quando VICE mi ha chiesto di parlare di quel periodo così lungo e particolare della mia vita all’inizio ero restio all’idea perché non mi va di parlarne. Ma vaffanculo era il momento di dire al mondo quanto fa male quella merda. Perché si, è merda. Ora fumo 2 pacchi al giorno e qualche joint ma con la merda ho smesso. Vado in chiesa con mia madre quando riesco e ringrazio Dio per avermi dato la forza e l’aiuto di persone care in quel periodo. WOW. Grazie ancora amico (con lungo abbraccio annesso).
SD: Avete finalmente un disco nuovo di zecca dopo 7 anni. Come mai questa lunga pausa?
JH: Si usciamo con ‘Zipper Down’ ma suoniamo sempre appena possiamo. Io e Josh (Homme) ci vediamo spesso e componiamo i brani. Milioni di brani. Cazzate, probabili masterpiece e ancora cazzate. Non abbiamo fretta. Josh ha molti impegni e quindi quando siamo pronti usciamo con un disco. Ma credimi man, sarà un disco della madonna!
SD: ‘Complexity’ che anticipa l’album è il vostro marchio di fabbrica. Radiofonica e irriverente. Cosa aspettarsi dal resto del disco?
JH: Non puoi aspettarti niente e puoi aspettarti tutto da noi. Facciamo Rock’N'Roll. Facciamo quello che ci sentiamo di fare e sappiamo che lo facciamo meglio che possiamo.
SD: Con questo mercato discografico sputtanato da Spotify e Apple Music avete pensato a qualche uscita particolare in Vinile?
JH: Si usciamo su tutti i canali disponibili, usciamo in vinile, presto usciremo con un box set di b-side in 7 pollici. Josh tiene molto a queste cose e sinceramente anche io amo il merchandise e comprare al merch delle band. Quindi più cose fighe trovi e più vuoi ascoltare quella band! Anni fa un artista italiano ci dedicò un poster (MALLEUS) e credimi man, è una delle cose più belle che possiedo.
SD: Capisco che Josh non può esserci in tour spesso ma noto con piacere che i musicisti che porti con te sono sempre grandissimi artisti (Matt McJunkin degli A Perfect Circle e il batterista dei Puscifer), quanto conta il LIVE per gli EODM?
JH: Gli EODM sono una fottuta LIVE BAND. Amiamo stare sul palco e condividere coi fans le emozioni. Quando sali sul palco e guardi la folla che balla, si muove, beve birra e canta le tue canzoni… è li che vediIL DIAVOLO. E’ li davanti a te. E ti gasi così tanto che ne esce sempre uno show della madonna. Tra qualche giorno saremo in Polonia a suonare. In Polonia cazzo!!! E i ragazzi saranno così gasati che ne uscirà uno show pazzesco anche in posto dove il Rock’N'Roll non passa spesso.
SD: Come darti torto, non so perché ma la vostra cerchia di amici li nel deserto riesce sempre a dimostrare il meglio in sede LIVE dai tempi dei Kyuss.
JH: Eh cazzo si. Sarà il clima man. Che cazzo ne so a noi piace trovarci per jam quando i ragazzi non sono in tour con le altre band e suonare. Suonare sempre e fare mille cazzate. Alla fine se vuoi suonare devi suonare. La musica è il mio lavoro e voglio farlo sempre al meglio.
SD: Ok Jesse, direi che possiamo andare a berne una. Ultima cosa… tornerete più spesso in Italia?
JH: Cazzo si! A dicembre siamo ancora qua. Amiamo l’italia e quando la booking mette le date siamo entusiasti. Per il pubblico e per il cibo cazzo! Grazie davvero e se ti viene in mente qualcosa durante lo show o dopo non esitare a chiedermelo! Se tu lavori e mi intervisti è perché io lavoro e suono bene o almeno ti piaccio sennò non lavorerebbe nessuno dei due. Ora andiamo a prenderci una cazzo di birra man.
Sesto San Giovanni. San Bernardino Valley per questo 6 luglio. Matteo Fregnan
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