SIX FEET TALL
‘Daily Whistle’-LP
(Mothership)
8/10

‘Daily Whistle’ segna un ritorno sentito e necessario per i Six Feet Tall. Dopo il silenzio forzato seguito alla pubblicazione del disco precedente, che a causa della pandemia non ha avuto la possibilità di essere portato in tour, la band si ripresenta con un lavoro che trasmette una voglia autentica di ripartenza. Il disco non cerca scorciatoie, non si appoggia a soluzioni elaborate: si affida piuttosto a un approccio diretto, quasi viscerale, fatto di muri di suono, linee vocali che sanno essere tanto melodiche quanto taglienti, e una produzione che restituisce tutta la carica del gruppo senza addolcire nulla. Lo si percepisce fin dall’apertura, che getta subito l’ascoltatore dentro questo turbine sonoro in cui melodia e rumore convivono in modo sorprendentemente naturale. Uno dei brani che mi ha colpito di più è senza dubbio ‘Limits’, anche grazie alla presenza di Vespertina che dona una sfumatura nuova e delicata alla furia emotiva della band. È una canzone che lascia spazio all’introspezione senza mai perdere la sua potenza. Ma è con ‘Hold My Mask’ che secondo me la band raggiunge una delle vette dell’album: un pezzo che alterna struttura e caos, melodia e dissonanza, e che racconta qualcosa di profondamente umano anche senza doverlo gridare. La voce attraversa il rumore con forza, come se volesse farsi largo a tutti i costi, e questo lo rende dannatamente vivo. È un LP che ha il pregio di suonare sincero, senza fronzoli, ma sempre curato nel dettaglio, e se proprio volessi trovare un punto su cui osare ancora di più, direi che in certi momenti un maggiore respiro dinamico avrebbe reso ancora più impattanti i picchi di energia. Ma forse anche questa scelta fa parte del carattere del disco: non chiede il permesso, non cerca il compromesso. ‘Daily Whistle’ si prende il suo spazio e lo fa con personalità, con una maturità che non tradisce le radici ma le fa evolvere. Una band che non solo è tornata: ha qualcosa da dire, e lo dice a modo suo.
(Simone Bellini)