‘Macho Man‘, l’EP di debutto su vinile dei The Bad Plug, una giovane band synth-punk che sta facendo parecchio baccano a Milano.

I The Bad Plug sono una delle realtà più coinvolgenti che abbia incontrato ultimamente: crudi, provocatori e carichi di un’energia che è al tempo stesso pericolosa e profondamente umana. Le loro canzoni esplorano il grottesco, l’assurdo e la banalità quotidiana, il tutto filtrato attraverso synth distorti, ritmi spigolosi e un umorismo nero affilato come una lama.

“Lavorare con loro è stata una delle esperienze più entusiasmanti che abbia vissuto di recente. Sono una delle migliori giovani band in circolazione e stanno facendo qualcosa di raro e potente: entusiasmare, scuotere e far riflettere le nuove generazioni in una città complessa come Milano” – Wild Honey Rec.

‘Macho Man‘ è un viaggio sonoro attraverso i lati più inquietanti e ironici della vita di tutti i giorni. Si apre con ‘Old Bastard’, che dà voce alla frustrazione di una badante intrappolata in un lavoro soffocante. Segue una folle decostruzione di ‘Macho Man’ dei Village People, che trasforma la celebrazione della mascolinità in qualcosa di assurdo e disturbante. ‘Gravedigger’ racconta poi la storia di un uomo avido e spietato che trova nel seppellire cadaveri la sua unica ragione di vita. Il lato B si apre con ‘Moonflower Fields’, che evoca un paesaggio onirico e inquietante, un campo di fiori che nasconde sotto la sua superficie un mondo psicotico. Il disco si chiude con ‘Hot Bald Gold’, un blues rotto che celebra la sensualità anche quando ci si sente dei mostri. Questo non è solo un disco, è un’esperienza che gioca con il corpo, la percezione di sé e il cinismo, fondendo il grottesco e il sublime in un’esplosione di energia sonora.