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Salad Days Magazine | April 26, 2024

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More Than A Thousand ‘Vol. 5 Lost At Home’

More Than A Thousand ‘Vol. 5 Lost At Home’
Salad Days

Review Overview

6
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MORE THAN A THOUSAND
‘Vol. 5 Lost At Home’-CD
(Steamhammer/SPV)

6/10

Veramente un gruppo che scardina i confini geografici, questi More Than A Thousand. Originari del Portogallo, vivono a Londra, registrano in Svezia (da Henrik Udd, già dietro la consolle con In Flames, Opeth, Bring Me The Horizon) e negli Stai Uniti, cantano in inglese e suonano nell’universo. Detta in questo sembra una battuta, ma il comunicato stampa esordisce proprio così. Giunti al quarto lavoro, i nostri propongono un metalcore ricco di stacchi melodici, che definirei emo metalcore. I nostri infatti amano sì suonare duro e pesante ma, quando meno te lo aspetti, ti infilano lo stacco super melodico con voce pulita e intrecci di armonie, ideale per essere cantato a squarciagola in cameretta o ad uno dei loro concerti. Addirittura arrivano ad inserire dei battiti di mani per accrescere il pathos e conferire maggior varietà alla loro proposta musicale. Sì sente che i nostri non sono di primo pelo (il gruppo è stato fondato nei primi anni 2000), infatti suonano benissimo e sono in grado di costruire pezzi intricati ricchi di cambi di tempo e di atmosfera. Unite a questo il fatto che hanno fatto tour in tutta Europa con gruppi come Metallica, Mastodon, Papa Roach, Incubus e vi renderete conto che ci troviamo di fronte ad un gruppo perfettamente conscio del potenziale in suo possesso. Adesso vi starete chiedendo: perchè dopo aver intessuto lodi gli hai dato una misera sufficienza? Perchè, cari lettori, è sempre la solita brodaglia riscaldata. Suoni super plasticosi, pezzi troppo lunghi, un alone come di “tutto costruito a tavolino” per sfruttare gli ultimi rantoli di un genere (il metalcore in salsa emo) ormai veramente alla frutta. Non c’è uno straccio di idea originale, il tutto risulta freddo e privo di personalità. Teen metal buono per far andare in brodo di giuggiole ragazzini col ciuffo emo in crisi da “nessuno mi capisce, mi taglio le vene” e ragazzine vestite alla Avril Lavigne che passeranno tutto il tempo a scattare foto con l’Iphone e a gridare quanto è bello il cantante. Solo ed esclusivamente per amanti del genere.
(Marco Pasini)

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