PROBLEM OF PAIN
‘Burn What My Hands Wrought’-CD
(Blood & Ink)
8/10

Problemi di cuore? No grazie, qui si parla di dolore, rabbia, frustrazione data dal dissenso soffocato che striscia in seno alla società, senza trovare vie d’uscita se non nel linguaggio musicale alternativo. I Problem Of Pain trasformano le proprie emozioni negative in chaotic hardcore, in urla e rumori ben organizzati insieme per esprimere a tutti il proprio punto di vista feroce e incazzato. Come una bestia continuamente ferita e sanguinante, che accresce progressivamente la propria rabbia, le undici tracce di ‘Burn What My Hands Wrought’ vogliono rappresentare un’energica sveglia al pensiero critico di chi ascolta, ma soprattutto un onesto sfogo da parte dei due componenti della band. Esatto, anche se sembra impossibile sono solamente in due a creare tutto questo casino pazzesco, il ché rafforza l’ammirazione per il risultato finale e per la fresca genuinità di questi giovani del Michigan, lontani anni luce da ogni sovrastruttura o tradizione. I loro punti di riferimento sono band come Gaza, Botch, Coalesce, ma dimostrano di voler semplicemente ricercare uno stile espressivo più diretto possibile, concreto al massimo. La violenza è il filo conduttore, che si palesa in feedback taglienti e bordate improvvise, oppure nelle ritmiche che subiscono accelerazioni o depressioni progressive, ma soprattutto nello screaming. Note di sofferenza pura, invece, in tracce più attente alle atmosfere, come ‘Regret // Empty’, ‘Solace’ e ‘Breath Easy // Barely Breathing’, che confersicono anche una giusta varietà all’album. Un disco certamente da premiare per l’intensità che trasmette, ricco anche di bei suoni e di uno stile (tenuto conto che si tratta di sole chitarra e batteria), tanto scarno quanto efficace.
(Francesco Banci)