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Salad Days Magazine | October 8, 2024

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Atreyu ‘Long Live’

Atreyu ‘Long Live’
Salad Days

Review Overview

5.5
5.5
5.5

Rating

ATREYU
‘Long Live’–CD
(Spinefarm/Search And Destroy)
5.5/10


Cinque bare disseppellite e aperte, una per ogni componente degli Atreyu, tornati alla vita dopo ben sei anni di silenzio. Si presenta così la bella cover del nuovo album dall’esplicito titolo ‘Long Live’, che rappresenta una rinascita della band californiana. Riuscirà stavolta il guerriero bambino a salvare il regno di Fantàsia, o verrà di nuovo inghiottito dal Nulla? Tredici tracce e una cinquantina di minuti per scoprirlo, a partire dalla title track, singolone che dà anche l’avvio all’album. Evidentemente una canzone molto rappresentativa del nuovo corso della band, un buon brano che però di nuovo non ha proprio niente, anzi, riporta indietro nel tempo, all’anno 2004, quello del successo di ‘The Curse’. All’epoca Krystal Steal aveva ventidue anni ed appariva nel video di ‘Right Side Of The Bed’, oggi la stessa pornostar è da ricercare nella categoria MILF, tanto per rendersi conto di quante cose sono cambiate a fronte dell’immobilismo della band. Dopo questo esordio non c’è da aspettarsi che il solito ripetersi di riff metal, slanci glam e ritornelli catchy, strofe in screaming e chorus melodici, confezionati da una produzione pulita e patinata al massimo, ed infatti perlopiù queste paure non vengono disattese. È il Nulla che avanza, inesorabile. In ‘Cut Off The Head’ dominano riff numetal e potenti breakdown, ‘A Bitter Broken Memory’ risulta particolarmente ricca di pathos drammatico, ‘Moments Before Dawn’ è una ninna nanna strappalacrime, ma in generale gli Atreyu sono ben piantati sul proprio stile hard rock, portato all’estremo in ‘Do You Know Who You Are?’ e ‘Brass Balls’, un mix fra Motley Crue e Avenged Sevenfold. A sorpresa l’album chiude con la canzone migliore, ‘So Others May Live’, ma in generale lascia un saporaccio in bocca. ‘La Storia Infinita’ di questa band è una ‘Tamarreide’ in cui neppure il buon Falcor, il FortunaDrago, può far qualcosa per risollevare la situazione. Il regno di Fantàsia si fonda sulla fantasia, proporre lo stesso identico sound, gli stessi rigidi schemi, i soliti prevedibili intrecci di moda oltre una decade fa insieme al mascara e allo “stile” emo, significa evidentemente parteggiare per il Nulla. Gli Atreyu sembrano tornati per suonare sì discrete canzoni, ma la ridondanza e lo sfasamento temporale li ricacceranno probabilmnete presto in quelle bare.
(Francesco Banci)

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