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Salad Days Magazine | May 2, 2024

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Atriarch ‘Xan Unending Pathway’

Atriarch ‘Xan Unending Pathway’
Salad Days

Review Overview

7.5
7.5
7.5

Rating

ATRIARCH
‘Xan Unending Pathway’-LP/CD
(Relapse)
7.5/10


Un rituale. Dopo aver ascoltato l’ultimo lavoro degli Atriarch la sensazione è quella di aver assistito ad un rituale sonoro, con le sue mille sfumature, emozioni e sensazioni. Non sono un gruppo facile gli Atriarch. Ci vuole dedizione, pazienza ed una grande apertura mentale per apprezzarli. Il loro suono si basa sul doom, sulla psichedelia, su certo rock progressive, sul black metal. Un calderone fumante di tutto ciò porta alla costruzione di un sound complesso, fatto di voci epiche, di ritmiche tribali, di riff di chitarra apocalittici. I pezzi sono costruiti in maniera ineccepibile, il tutto risulta veramente ben amalgamato in un viaggio sonico che vi lascerà disorientati ma allo stesso tempo desiderosi di capirne di più. C’è una sorta di lentezza pachidermica in quello che suonano, unita ad una pesantezza incontrollabile. Il tribalismo che traspare dai loro brani vi entrerà nella testa e nel corpo. Vi ritroverete in un modo oscuro e lussureggiante, popolato di strane creature. Un luogo fuori da qualsiasi concezione umana. Un non luogo. L’uso delle voci, che si contrappongono, si sovrappongono, si impastano l’una con l’altra conferisce un senso di misticismo, una lunga preghiera agli dei mentre tutt’attorno il paesaggio muta fino a divenire incandescente. La vegetazione lussureggiante di prima lascia spazio a palle di fuoco pronte a disintegrarvi. La chitarra intesse un mantra di scariche elettriche, fulmini che si muovono ora lenti ora velocissimi, in un crescendo di epicità che vi lascerà senza sosta. Gli Atriarch sono un molosso multiforme, in continua espansione e contrazione, una bestia nervosa ma allo stesso tempo capace di aprire le porte su mondi apocalittici. Alla fin fine, si resta basiti e stanchi. Esattamente quello a cui hanno mirato i nostri.
(Marco Pasini)

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