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Salad Days Magazine | May 2, 2024

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Cancer Spreading ‘Ghastly Visions’

Cancer Spreading ‘Ghastly Visions’
Salad Days

Review Overview

9
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Rating

CANCER SPREADING
‘Ghastly Visions’-LP
(Heavy Metal Vomit Party/Back On Tracks/Neanderthal-Stench)
9/10


“Io emetterei una sentenza irrevocabile di morte generale”. Basta questa frase finale, estrapolata da un più lungo discorso tratto dal film ‘Un Borghese Piccolo Piccolo’ per capire l’essenza del nuovo lavoro dei Cancer Spreading. Un concentrato di violenza e ferocia, imbevuto di visioni apocalittiche e prive di qualsiasi speranza. L’unica luce che rischiara un po’ queste tenebre senza fine, è quella che conduce l’umanità verso la sua fine inesorabile. Perché questo disco è tutto giocato su ciò: l’umanità vista come cancro da estirpare senza pietà, da recidere alla radice con un taglio netto. Sofferenza, morte, distruzione, disagio, solitudine: ecco cosa è ‘Ghastly Visions’. Un’aberrazione sonora, in cui il crust si fonde alla perfezione con un certo tipo di death metal, oscuro, lento, implacabile. Due gruppi su tutti: Bolt Thrower e Obituary. La voce di Gabriele è un gorgoglio putrido e cavernoso, in cui il nostro concentra tutto lo schifo che vede ogni ogni giorno, vomitandolo fuori senza pietà. Le chitarre creano un muro di suono appiccicoso e denso, in cui violente cavalcate si alternano a stacchi pesanti che vi piomberanno addosso senza alcuna pietà. La sezione ritmica è un macigno di malvagità, che farà scempio del vostro cervello. Mi vorrei ancora una volta soffermare sull’atmosfera che rigurgita da questo vinile: aria viziata, odore di morte, sporcizia che ti si appiccica addosso, un brulicare di vermi che si accoppiano e muoiono poco dopo. Ecco, brulicare è il termine giusto. Un verminaio di malattia e atrocità, in cui tutta la meschinità, il menefreghismo dell’uomo viene messo alla berlina, in un vortice di orrore senza fine. Un suono soffocante, che genera ansia e angoscia. Un suono che vi trapanerà le orecchie da parte a parte, che crescerà dentro di voi fino ad esplodere. Dopo di che, una volta che la puntina del vostro giradischi avrà concluso questa litania, ci sarà solo spazio per un’unica cosa: un agghiacciante, sordo e ferale silenzio.
(Marco Pasini)

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