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Salad Days Magazine | May 17, 2024

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Bad Religion live @ Market Sound, Milano – recap

July 6, 2016 |

Il ritorno in Italia della band culto del punk rock.

Arriviamo all’ingresso del Market Sound, location milanese già collaudata l’anno scorso per un’altra sessione di concerti estivi, e dopo i controlli di rito arriviamo di fronte al palco “piccolo” dove sta finendo di suonare la band di apertura, Siveral da Milano, una band alternative rock che per quanto sia capace stride abbastanza con lo spirito punk rock della serata. Dopo il cambio palco e l’accensione dello schermo­backdrop con il classicissimo logo impossibile da non riconoscere, salgono sul palco i 5 di Los Angeles. Alcuni di loro non mancano tantissimo dall’italia, abbiamo visto nei mesi scorsi Jay Bentley sul palco coi Me First And The Gimme Gimmes e Brian Baker assieme ai suoi Dag Nasty (l’intervista completa la potete leggere su Salad Days Mag #28 – The Summer Issue). Greg Graffin sembra contento di tornare tra il popolo italiano, che non ha mai mancato di dargli affetto e se ne ricorda bene quando al microfono dice che la serata è fantastica e, rivolgendosi a Baker, che sarebbe perfetta con un calice di vino e le stelle. Baker non può fare altro che ricordare a tutti che è l’unico membro straight edge della band e la cosa non lo concerne. Dal punto di vista musicale lo show è ottimo, un inizio con pezzi più recenti quali ‘Crisis Time’, ‘Social Suicide’ e ‘Fuck You’, per poi andare indietro a ‘No Control’ e ‘I Want To Conquer The World’, tutta la scaletta è un viaggio temporale nella loro discografia con la particolarità di aver racchiuso a piccoli gruppi dei pezzi di ogni era. E così si prosegue con ‘Los Angeles Is Burning’, ‘Robin Hood In Reverse’, si torna indietro a Tony Hawk Pro Skater 2 con ‘You’ e si ritorna a cantare tutti assieme con ‘Sorrow’. Nonostante la polvere alzata dal pogo e 27 pezzi suonati, i Bad Religion tornano sul palco per chiudere con le tre più attese da tutti in sequenza, ‘Punk Rock Song’, ‘Infected’ e ‘American Jesus’. Uno show ottimo, che fa salire le aspettative per questa band di (ci tocca ammetterlo) non più giovani ma che è un ottimo esempio di età che si trasforma in esperienza, di un gruppo che ha posto le basi per il suo genere e continua a costruirci sopra.

(Txt Marco Mantegazza – Pics Francesco Castaldo)

Bad Religion - 01/07/2016

Bad Religion - 01/07/2016

Bad Religion - 01/07/2016

Bad Religion - 01/07/2016

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Punk Rock Summer Nationals: The Offspring + Pennywise @ Park Rock Fiera, Rimini – photorecap

June 27, 2016 |

Punk Rock Summer Nationals: The Offspring + Pennywise @ Park Rock Fiera, Rimini – photorecap
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Push Milano 2016 – recap

June 24, 2016 |

Anche quest’anno abbiamo onorato il Go Skateboarding Day. Siamo scesi in strada e abbiamo spinto per le nostre città.

A Milano i ragazzi di Chef Family, Spaghetto Child, Prosper Visionz, Recycling Boards e Davide Martinazzo si sono riuniti per guidare lo sciame di skater radunati in Centrale. Ogni realtà ha organizzato dei best trick contest lungo il percorso e al Lambro la session infuocata non é mancata. Grazie a tutti voi che avete spinto la vostra tavola e avete partecipato al nostro evento. Ci vediamo il 21.06.17.

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Foto credits: Ramon Zuliani

Titor @ Blah Blah, Torino – photorecap

June 22, 2016 |

Titor @ Blah Blah, Torino – photorecap

Pictures by Miserianera x Salad Days Mag – All Rights Reserved

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Gods Of Metal @ Autodromo Nazionale di Monza (MB) – recap

June 18, 2016 |

Ritorna dopo 4 anni il festival metal per eccellenza, che riunisce realtà storiche e novità in una giornata totalmente imperdibile per gli amanti del genere. 

In questa giornata di quasi 13 ore di gruppi in rotazione su un singolo palco, perdiamo sia gli openers italiani Overtures e Planethard che i Jeff Angell’s Staticland, arrivando in corrispondenza dell’inizio dei The Shrine. Non proprio all’inizio certo, perchè da tabella la loro prima nota doveva essere alle 13.30 mentre alle 13.15 dalla cassa ticket sentiamo il riff iniziale di ‘Tripping Corpse’ che apre il loro set. Ci affrettiamo per raggiungere lo stage e vedere in azione il loro stoner skaterock anche se comunque tra punti di controllo vari la distanza è di circa 10/15 minuti a piedi, riusciamo quindi a vedere la rimanenza del loro set, con un pubblico che sembra apprezzare il loro sound vintage ma forse non capisce a 360 gradi la vera essenza di questa band. Tempo di un veloce pranzo nei truck mobili ed ecco salire sul palco gli Halestorm, l’imponente voce di Lzzy Hale e la sua presenza con in braccio una Explorer valgono sicuramente lo spettacolo, prima volta che li vediamo dal vivo dopo la loro lunga carriera e non siamo rimasti delusi. Successivamente la band ha incontrato i fans sul rig Monster Energy, veramente molta gente si è fatta decine di minuti di coda per una foto, una firma, o un bacio sulla guancia da Lzzy. Verso la fine del loro set andiamo nel backstage dove incontriamo gli Shrine per un’intervista programmata all’ultimo, ci ritroviamo quindi in piedi in cerchio con birrette in mano ed un registratore nel mezzo a parlare di amplificatori vintage, skateboarding e psichedelia mentre di fianco a noi stavano intervistando Dave Mustaine con telecamere fisse, seggioline e backdrops… Ritorniamo in zona pubblico che stanno iniziando i Gamma Ray, quindi rimaniamo lì ad ascoltare gli assoli di Kay Hansen e soci: forti della loro presenza sulle scene da ormai decine di anni ci son piaciuti molto e siamo rimasti ad ascoltarli anche quando una pesante ma breve pioggia ha bagnato la folla davanti a loro. A metà pomeriggio è il turno dei Sixx: A.M, ed avevamo lo stesso feeling di quando dopo un fantastico film di supereroi ti appresti ad andare al cinema a vedere lo spin-off. Le premesse erano molto alte: una formazione che oltre al “the infamous” Nikki Sixx annovera anche Daren Jay Ashba (già precedentemente nei Guns N’ Roses) e prima data in Europa dopo 4 dischi e 1 ep. Ammettiamo che lo show è divertente e coinvolgente, niente amplificatori nè elementi scenici in favore di due coriste affianco alla batteria, il pubblico canta con la band che fa di tutto per muoversi da una parte all’altra del palco, fino quasi a scendere in zona pit, col sudore che si riversa sul trucco del face painting. Finiscono in anticipo rispetto agli orari segnati, i fans li raggiungono al rig Monster Energy per una signing session con abbracci di rito e ne approfittiamo anche noi per un giro di bevande che ci aiuteranno ad affrontare i gruppi successivi. Inizio esplosivo per i Megadeth, forse uno dei gruppi con la maggioranza di fans all’interno del pubblico, intro e ‘Hangar 18ì che ha fatto impazzire al volo sia i supporters della vecchia guardia, sia chi se la suonava semplicemente in Guitar Hero. Una cosa divertente era la differenza tra il Mustaine cantante, che seppur con qualche difficoltà tirava fuori un cantato tendente al potente, e quello che parlava in mezzo ai pezzi con voce tenera e flebile che faceva quasi tenerezza. Scherzi a parte, uno show solido, quasi da headliner. Il parco dell’autodromo di Monza si è ormai riempito di gente, che si accalca sempre di più in corrispondenza del centro per l’inizio di uno dei due main guest della serata, i Korn. Direttamente da quel passato non troppo lontano fatto di adidas gazelle, high-knee socks con baggy shorts e dreadlocks, i Korn ripropongono tutte quelle hit che son state la colonna sonora della “X Generation”. Jonathan Davis, che i fan hanno potuto incontrare sul Monster rig precedentemente alla salita sul palco per una molto partecipata signing session, si fa veramente in quattro per riportare vivo quello spirito nu-metal che forse ai giorni nostri trova meno spazio. Si nota che lo show è solido ma manca quel “quid” nella sua voce, ci viene poi spiegato che sporadicamente deve attingere alla bombola d’ossigeno posizionata dietro la batteria, quindi gli perdoniamo se ogni tanto la voce non rimane presente come dovrebbe. Momento top con il medley del riff centrale di ‘One’ dei Metallica, stoppato purtroppo prima dell’inizio degli assoli della canzone originale. Cambio palco infinito che ritarda di qualche minuto l’inizio degli headliners Rammstein, ma capiamo subito il perchè: non deve essere facile il lavoro dei tecnici che devono montare uno scenario che va oltre il semplice concerto, quasi verso una scenografia teatrale. Partenza con fuochi pirotecnici e chitarristi che scendono direttamente dal tetto del palco con delle piattaforme, con tutta la scenografia in puro stile industrial ovviamente. Cassa dritta e voce baritonale che fan da padrone, con un pubblico che pur di cantare coi propri idoli si reinventa madrelingua tedesco. Lo spettacolo è coinvolgente e decisamente a 360 gradi, quasi sensoriale. È di sicuro un’esperienza che può coinvolgere anche gente che, come noi, non è patita di questo tipo di metal ma che di fronte ad un vortice di spari, fuochi, volumi molto molto alti non riesce a rimanere indifferente. Uno spettacolo inquadrato, con delle parti imparate ad arte, pezzi di scenografia che si muovono, girano, scoppiano, ed un climax su ‘Du Hast’ dove Till Lindemann imbraccia un lanciarazzi che fa partire dei fuochi verso le torrette dei mixer, che gli rispondono con altrettanti fuochi in direzione opposta dando il via ad una finta esplosione di palco che lascia tutti a bocca aperta. Riusciamo a scappare via subito per non incorrere nel classico collo di bottiglia della fine di ogni concerto così grosso, e tirando le somme possiamo dire che innanzitutto il tempo ha graziato questo fest, secondo le previsioni poteva andare molto peggio e l’area concerti, totalmente su erba naturale, poteva diventare un immensa distesa di fango. Secondariamente bisogna dire che il forfait dei precedentemente annunciati Kiss e Down è stato si un duro colpo ma la lineup è rimasta comunque interessante ed aperta a svariate sfumature di metal.

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(Txt by Marco Mantegazza; Pics by Arianna Carotta) – All Rights Reserved

Attila + Wage War @ Legend Club, Milano – photorecap

June 13, 2016 |

Attila + Wage War @ Legend Club, Milano – photorecap

Pictures by Arianna Carotta x Salad Days Mag – All Rights Reserved

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Me First And The Gimme Gimmes @ Live Club, Trezzo (Bg) – photorecap

June 6, 2016 |

Me First And The Gimme Gimmes @ Live Club, Trezzo (Bg) – photorecap

Pictures by Arianna Carotta x Salad Days Mag – All Rights Reserved

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Nex Cassel & Big Mike @ Charleston Clothing Division instore (Dolo/Ve) – photorecap

April 25, 2016 |

Nex Cassel & Big Mike @ Charleston Clothing Division instore (Dolo/Ve) – photorecap
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Team Trouble – Final edit and pictures

April 15, 2016 |

We hosted the Team Trouble Contest in Laax last weekend and let me tell you, it was a blast.

“We had Teams up there from the UK, France and of course Switzerland. Including the likes of Sam Beckett, Martino Cattaneo, Julien Benoliel, Igor Fardin, Jake Collins, Alex Hallford and many more. Everybody who got up there gave us a super positive feedback, despite the super slippery ramp… we were first kind of sceptical regarding the ‘team’-format we chose cause, you know, skatebaording and team sports, they don’t really go along well, right? Turned out that if four people skate together as a crew actually ends up in them having great sessions where everybody pushed everybody a little higher. The fact that team combos were judged just as high as individual skating gave the whole thing that little foolish extra which can make skateboarding so entertaining.

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George Poole FsCrail / Alan Maag

In the end the Witchcraft/Car13 Team had a slight advantage over the Lovenskate lads, right before the Warriors and the LGS Skate Squad. We had a knockout system with eight teams ending in a final and a ‘game’ for 3rd and 4th place, which meant that the first four teams had three sessions of minutes and they pushed the level every time a little bit more. Once you watch the clip it’s also obvious why Alex Hallford took the Skater of the Weekend award to the island. Please have a look at the clip!” – Alan Maag

#teamtroublelaax
@teamtroublelaax

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Gaetan Ducellier Boneless / Vincent Coupeau

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Fabio Martin FsJudo / Alan Maag

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Ewan Over Alex / Alan Maag

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Cedric Oosterhoff Lein Air Alan Maag

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Cedric Oosterhoff Frontside Ollie / Alan Maag

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Benoliel Over Paris / Vincent Coupeau

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Benoliel and Beckett Bs Nosepicks / Alan Maag

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Alex Hallford Wallbash / Alan Maag

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Alex Hallford Nosebash / Alan Maag

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Alex Hallford Iceplant / Vincent Coupeau

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Alex Hallford BsAir / Alan Maag

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Adam Paris Invert / Alan Maag

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Aaron Wilmot BsAir / Vincent Coupeau

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3rd Warriors / Alan Maag

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2nd Lovenskate / Alan Maag

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1st Witchcraft Car13 / Alan Maag

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Fabio Martin FsNosebone / Alan Maag

12/04/2016 La Quiete (secondo show) – photorecap

April 14, 2016 |

12/04/2016 La Quiete (secondo show) – photorecap
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Millencolin + Templeton Pek @Live Club, Trezzo sull’Adda, (Bg) – recap

February 25, 2016 |

Un’altra serata al Live di Trezzo sull’Adda, alle porte di Milano, che vede protagonista una delle più importanti band del panorama punk rock e skatepunk internazionale, i Millencolin.

Unico opening act italiano della serata i LineOut che, freschi di disco su No Reason Records, hanno avuto occasione di promuovere i loro pezzi fatti di melodia, velocità e tecnica su un palco decisamente importante. Peccato per la non troppa affluenza del pubblico all’orario di inizio (d’altronde era praticamente ora di cena), avrebbero meritato di essere scambiati in ordine di scaletta con i successivi Templeton Pek. Il gruppo di Birmingham, di supporto a tutto il tour dei Millencolin per presentare il loro quarto lavoro, proponevano un punk rock classico, molto mainstream, con pezzi veloci alternati a voci volutamente sforzate, suoni un po’ di plastica e basi in spia prima dell’inizio dei pezzi. Nel complesso non hanno esaltato troppo ne aggiunto nulla alla serata, che finalmente vede alire sul palco i 4 headliners svedesi.

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Il tono cambia totalmente, dopo i primi 4 pezzi eseguiti senza troppi fronzoli tra la band e il pubblico che ormai ha riempito il Live, i Millencolin si prolungano in vari discorsi tra di loro e il pubblico riuscendo così ad instaurare un rapporto di simpatia e distruggendo il mito della freddezza dei gruppi nord­europei. Uno dei punti più belli dello show è stata la richiesta di un circle pit da parte della band in maniera figurata: visto che siamo in Italia il bassista Nikola ha chiesto si presenti di formare una “pizza” davanti al palco, ma di non essere la mozzarella bensì la crosta, inducendo la gente a correre in cerchio. Una scaletta che ripercorre tutta la ormai ventennale storia della band, con una ventina di pezzi che vanno da ‘Bullion’ a ’22′ passando per ‘Kemp’, ‘Duckpond’, “Mr. Clean’ e anche estratti dal loro (ottimo) ultimo lavoro ‘True Brew’. Ascoltando più attentamente, i pezzi più tirati avevano qualche bpm in meno rispetto alle registrazioni e spesso e volentieri le voci non erano al top, ma la parola chiave è stata divertimento: l’età media dei presenti era abbastanza alta, ma comunque non son mancati stage dives e il caro buon vecchio pogo, per una serata che ha portato un misto di serenità e nostalgia ai punk rockers di inizio millennio.

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(Txt: Marco Mantegazza; Pics: Arianna Carotta x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
http://www.millencolin.com/
http://www.templetonpekofficial.com/

G.B.H. + Upset Noise + guests @ Circolo Arci Bolognesi, Ferrara – photorecap

February 22, 2016 |

G.B.H. + Upset Noise + guests @ Circolo Arci Bolognesi, Ferrara – photorecap
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American Nightmare @ Groezrock, Belgium – photorecap

January 14, 2016 | 1

American Nightmare full interview out soon on Salad Days Mag #26 – The Winter Issue!
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Graveyard + Imperial State Electric @ Circolo Magnolia, Segrate (Mi) – recap

December 2, 2015 |

Il Magnolia di Segrate, alle porte di Milano, è ancora una volta il luogo che ospita due delle bands odierne che tengono lo sguardo costantemente volto al passato, in ordine di apparizione sul palco: Imperial State Electric e Graveyard.

La voglia di vedere questi gruppi svedesi è tanta, vista l’affluenza al concerto del pubblico nel mezzo di una settimana qualunque: gente impacchettata nel tendone che copre il palco più grosso sin dall’inizio degli openers. Arriviamo quando gli ISE hanno già iniziato il loro set, girava tanta curiosità attorno al vedere questa band live, forse anche per via dei gruppi precedenti di Nicke Andersson (che militava nei The Hellacopters e negli Entombed). Lo spettacolo, bisogna riconoscerlo, è puro rock’n'roll: di quello che fa muovere la testa e il corpo, e fa stare con gli occhi fissi verso il palco quando iniziano gli assoli di chitarra con il corpo all’indietro e il manico rivolto verso l’alto. Sorpresa totalmente positiva perchè forse riescono a dare più emozione di quella trasmessa nei dischi. Per saperne di più leggetevi l’intervista completa a Nicke Andersson uscita su Salad Days Mag #18 al seguente link:
http://issuu.com/saladdaysmag/docs/saladdays_18_web/81?e=1373392/7628105

La strumentazione dei Graveyard è già montata alle loro spalle, quindi alla fine del set i connazionali devono solo aspettare che gli ISE raccolgano gli applausi del pubblico per poi prendere posto sul palco. Grande cambio di suoni e di presenza scenica, dalle chitarre in overdrive si passa al pulito crunchato e dalle plettrate potenti si vira verso i riffs psichedelici e le ballads. In tour per promuovere il loro ultimo lavoro ‘Innocence And Decadence’, hanno sfornato una scaletta di quasi due decine di pezzi tratti da tutti i loro lavori: degne di nota ‘Uncomfortably Numb’, ‘Hisingen Blues’, ‘Ain’t Fit To Live Here’, ‘Slow Motion Countdown’ e anche una ‘Lost In Confusion’ direttamente dal loro primo disco. La serata finisce, nessuno esce scontento e si può dire che dal punto di vista scenico gli ISE battono i Graveyard su tutta la linea, ma forse è solo per la loro tendenza musicale. In generale entrambi i gruppi mancano di empatia col pubblico e tendono a creare una specie di barriera emozionale, sarà quindi vero che la freddezza delle nazioni nord europee contamina anche l’emotività delle sue popolazioni?

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(Txt by Marco Mantegazza & Pics by Arianna Carotta x Salad Days Mag – All Rights Reserved)