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Speed interview
July 2, 2025 | Salad DaysGli Speed sono sicuramente uno dei nomi più chiacchierati del panorama hardcore mondiale, passati in brevissimo tempo dai club di mezza Australia al famosissimo palco del Coachella, nonché a interminabili tour in giro per il mondo. Abbiamo avuto occasione di fare due chiacchiere col cantante Jem in occasione della loro data milanese.
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Lili Refrain interview @ Palestra Lupo, Catania
June 28, 2025 | Salad DaysAssistere a un live di Lili Refrain è facile. Perché? L’iniziazione del rituale a cui ti chiede di prender parte è un richiamo tribale che sconvolge il corpo (la musica vibra, la voce ti scuote) e la mente (una sensazione di torpore/ipnosi) e gli occhi si incollano alla figura sciamanica che ti chiama a sé.
Abbiamo pensato bene di incontrarla per fare due chiacchiere, prima che tutto ciò accadesse, e approfondire così qualche nostra curiosità spingendo il discorso anche su imminenti novità:
SD: Ciao Lili e bentornata a Catania! Com’è essere qui dopo tanti anni?
LR: Ma grazie per l’accoglienza! Tornare in questa Terra è sempre molto emozionante per me. Ho vissuto dei momenti di vita straordinari proprio qui a Catania e già dal viaggio in traghetto, ammirare la Sicilia che si avvicina sempre più è stato qualcosa che fatico a descrivere a parole. Guidare su strade che hanno tutte un nome e una storia ben precisa, ammirare il paesaggio che cambia lentamente da Messina fino a lasciare lo spazio alla Montagna con tutta la sua magia e immenso potere lavico, essere accolta dai profumi dei paesi etnei…ha un impatto gigantesco su di me e non posso negarti che mi commuove di bellezza come poche terre riescono a fare. È splendido poter tornare qui dopo più di 10 anni!
SD: Il tuo legame con la Sicilia e con Catania, nello specifico, è qualcosa che hai definito speciale e profondo, come ha influenzato la nascita e lo sviluppo di quella che è oggi Lili Refrain?
LR: La visceralità di questa Terra e il privilegio di averci vissuto per un buon periodo hanno sicuramente cambiato molto la mia prospettiva e il mio punto di vista… sulla vita tutta ti direi! Ho imparato moltissimo da questo luogo! Mi ha nutrita come mai era stato fatto prima, mi ha insegnato in modo estremamente tangibile e concreto che viviamo ogni giorno su un essere vivente, immenso, straordinariamente generoso così come implacabilmente letale. Un essere con cui poter comunicare e al quale restituire riconoscenza e rispetto in qualità dell’unica cosa che siamo: momentanei ospiti. Penso sia naturale che ogni esperienza totalizzante di vita si riversi poi in ciò che facciamo e sicuramente questo tipo di connessione profonda ha influenzato molto il mio ascolto e di conseguenza anche il mio modo di fare musica. Mi ha protesa molto più verso le viscere che altrove. Devo, in ogni caso, a una straordinaria creatura, Francesco Viscuso — anima alla quale sarò legata in eterno — la conoscenza in lungo e largo di quest’Isola, nonché anche la mia prima loop station e il termine “scippatesta” che è diventato poi un tratto distintivo della mia musica e dell’effetto che produce con la sua moltitudine di loop!
SD: Negli ultimi anni hai avuto la meritatissima opportunità di calcare palchi enormi di festival quali Hellfest, Roadburn, Desertfest ecc… cosa ci racconti di queste esperienze?
LR: Passare progressivamente da luoghi minuscoli a palchi sempre più grandi è stato sicuramente molto formativo e, ovviamente, super emozionante! Più che il palco in sé, è suonare davanti ad una folla assurda a fare una differenza sostanziale. All’Hellfest c’erano 85mila persone: è stato come suonare davanti ad un’intera città e ovviamente il carico di responsabilità che ti senti addosso è notevole perché su un palco simile TUTTO è amplificato… non a mille… a FOLLA!!! Ogni gesto, ogni sguardo ma anche ogni errore. E come sai io sul palco sono totalmente da sola, e lì non puoi nasconderti dietro niente e nessuno. Onestamente se non mi fossi formata per anni ed anni tra spazi occupati e locali più o meno underground, non sarebbe stato lo stesso. Non è solo una questione di bravura o di preparazione tecnica, è proprio una questione umana. Davanti a una folla si percepisce chiaramente se sei genuino o stai facendo finta. Se stai assumendo una posa o sei, invece, totalmente a tuo agio nel comunicare. Insegna molto su come sei e su come vuoi che esca fuori la tua musica, perché mai come su palchi simili, prendi ancora più coscienza di essere un mero tramite, un ponte. Ed è questo quello che insegna il suonare… o almeno… questo è ciò che sto imparando da questa esperienza.
SD: Come vivi invece il tuo rapporto con l’underground italiano e non?
LR: Con eterna, immutata gratitudine e con il massimo sostegno che posso restituire ogni volta che posso. Soprattutto quello italiano è stato la mia scuola in tutto e per tutto. È dove si è accesa la miccia. Dai gruppi ascoltati che mi hanno cambiato l’esistenza, alla presa di coscienza di una determinata attitudine con cui mi sono sempre sentita molto più che allineata, al cosa significa unire le energie e condividere idee, azioni, spazi e notevoli sbattimenti per creare alternative felici a un sistema che — ahimè — di felice non ha mai avuto molto, e oggi meno che mai. Sono cambiate tante cose, è cambiato tutto il mondo, e mai come in questo osceno e sempre più malato periodo storico abbiamo un gran bisogno di riprenderci la nostra coesione, scambiando assieme energie, idee, azioni, e ricreando spazi a partire da zero. Grata anche per questo — e non solo — che mi abbiate invitata qui a suonare dopo tanti anni!
SD: Quest’anno ‘Mana’ ha compiuto 3 anni e lo abbiamo amato fino in fondo. Come procede il tuo processo creativo? Sei in fase scrittura di qualcosa di nuovo? Ci concedi un’anticipazione?
LR: Lieta che ‘Mana’ abbia ricevuto così tanta accoglienza e affetto, è stato il disco dove probabilmente ho osato più di altri, ribaltando completamente il mio modo di suonare e introducendo strumenti che non avevo mai suonato prima, oltre alla chitarra. Sicuramente mi sono complicata un pò di più la vita ma direi che ne è valsa assolutamente la pena e sto continuando a portarlo in giro assieme al suo successore ‘Live In London’ uscito nel 2024 che è la sua versione dal vivo registrata durante lo splendido tour di tre mesi fatto assieme agli Heilung ed Eivør. In questo periodo, sì, sto lavorando in studio a nuovo materiale e allo stesso tempo sto lavorando anche alla colonna sonora di un videogioco insieme a quelle creature sensazionali di Morbidware. Posso dirti che sono molto in fermento!
SD: Curiosità: c’è qualche strumento in particolare che ti piacerebbe introdurre in futuro nei tuoi set?
LR: Ce ne sono una valanga!!!!!! Ma devo prima imparare a suonarli!
Ad aprire la serata, prima dell’esibizione di Lili Refrain, due band, una di Catania e l’altra di Palermo apparentemente lontane nel sound ma vicine nella straziante proposta. Gli Asimov992 hanno disegnato un viscerale set basato su fluide immersioni nel post rock (strumentale) con derive Mogwaiane fino a lambire abbagli Pink Floydiani. Ottima prova con un pubblico sempre molto attento. Mentre i Grymalkin, dal loro canto, hanno imbastito il loro set con un post rock con un punto di vista opposto, più ruggente e lacerato da folate screamo. Una musica, per certi versi, lontana nel tempo ma che trova forza nel riprendersi spazio tra gli animi più fluidi e nostalgici.
Asimov 992
Grymalkin
(Txt Federica Sapuppo; Pics Giuseppe Picciotto x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
Go Skateboarding Day! Milano 21 giugno 2025 – photorecap
June 24, 2025 | Salad DaysGo Skateboarding Day! Milano 21 giugno – photorecap
Pictures by Martino Campesato x Salad Days Mag – All Rights Reserved.
Warm Up Mosaico Fest: Planet Opal + My Friend Dario + K.V.A. @ Zo Centro Culture Contemporanee, Catania – recap
June 14, 2025 | Salad DaysParliamo di Mosaico Fest, giunto quest’anno alla terza edizione. Il festival interdisciplinare, che si svolge a Piazza Armerina (città dei Mosaici), si terrà tra il 6 e il 10 agosto in varie location e porterà a risaltare ancora di più i luoghi scelti, incorniciando così con gli artisti invitati una sorta di collocazione focale delle storicità del paese.
Il cartellone di quest’anno è una lente grandangolare che punta a raggiungere davvero una grande e varia platea: La Niña, Il Mago Del Gelato, Bluem, Camoufly, Nikki Nair, Andy Garvey, per citarne solo una parte. Insomma, tanta tanta curiosità. Il Warm Up organizzato da Mosaico Fest, insieme alla storica venue catanese Zo Centro Culture Contemporanee, ha visto ospitare i Planet Opal, My Friend Dario e K.V.A.
Il collettivo K.V.A. comprende i Dj’s Andrea, Pul e Salvo che, con cura maniacale nella ricerca spazio musicale, hanno definito il pre, il durante e il post serata, filtrando con il tempo e inseguendo i giri giusti del loro set live di solo vinili scandendo i ritmi di: The Lahaar ‘Doin’ It’ (Pul), Against All Logic ‘Some Kind Of Game’ (Andrea), Tiga/Channel Tres ‘Feel The Rush’ citando simbolicamente un brano per Dj…
Ad aprire la serata spetta a My Friend Dario, progetto del dj e produttore Dario Aiello (anche nei Cratere Centrale e MFD); una connessione elettro “speziale” tra suoni del Mediterraneo e incursioni tropicali accecati dalla luce nostalgica che ricorda gli infiniti pomeriggi estivi, il sognante sound elettronico viene punteggiato spesso da una chitarra liquida che Dario fa ondeggiare in un moto sospeso fermando il tempo e incastrandolo nelle pieghe di un’estate calda ma unica, cinematica. Questa sera sul palco con Dario c’è una featuring importante, Mahmood Hamad, artista palestinese, che con i suoi strumenti e la sua voce esalta l’interconnessione con il suo paese facendo vibrare i brani e pensieri dei presenti. Paradossalmente l’ultimo lavoro di My Friend Dario si chiama ‘Senza Estate’ e si regge su una vacanza, su un periodo estivo che avrebbe voluto vivere ma impossibilitato a farlo per via del lavoro che lo impegnava per la maggior parte della giornata.
Infine la band elettronica Planet Opal, freschi del loro ultimo lavoro ‘Recreate Patterns, Release Energy’ sbarcano per la prima volta in Sicilia creando fin da subito, con la loro miscela di suoni caleidoscopici, groove ammalianti che si alternano a pattern solidi ma spezzettati, soluzioni kraut che si innestano dentro derive avanguardistiche che proiettano, infine, muri funk gommosi! Insomma, sono i codici i confini che vacillano facendo brillare ed esplodere le idee di Giorgio Assi (sintetizzatore e voce) e Leonardo De Franceschi (batteria). L’introduzione di pezzi “cantati” è una delle novità dei Planet Opal, i testi stessi, che sono una dichiarazione d’intenti sulla quotidianità e su quello che accade intorno ad essa, vengono interpretati anche in modo “negativo”, il tutto sconvolge e rimette in discussione il sound apparentemente “positivo”. La musica frenetica che i Planet Opal rovesciano in modo continuo e ossessivo nel live set sembra un viaggio sonoro che segna i due in modo indelebile, il pubblico stesso percepisce questo atto e ne condivide lo spirito contribuendo a rendere amalgamante lo spazio condiviso. Sempre in crescendo, il live dei Planet Opal è stato qualcosa di viscerale, una botta che aziona qualcosa di sopito che ti spinge ad alzare la testa, guardarsi attorno riconoscendo i propri simili.
(Txt + Pics Giuseppe Picciotto x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
VINCI I BIGLIETTI x SLAM DUNK ITALY 2025
May 20, 2025 | Salad DaysAl Carroponte di Milano il prossimo 2 Giugno ritorna con un one day festival Slam Dunk! Tra i protagonisti A Day To Remember, New Found Glory e molti altri tra cui le novità Caskets, Stain The Canvas, Hopsydian.
A distanza di due anni dalla prima, acclamata edizione, torna in Italia lo Slam Dunk Festival! Il 2 Giugno 2025 il festival itinerante sbarcherà di nuovo nel Bel Paese, questa volta al Carroponte di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. Un giorno di musica, due palchi e dieci band, questo è Slam Dunk Festival 2025, edizione frutto della rinnovata collaborazione tra Slam Dunk Festival UK e Hub Music Factory, che nella sua prima edizione con Sum 41, The Offspring e Rancid tra gli headliner ha visto oltre trentamila spettatori assistere ai tre giorni di un festival vero e proprio – “Nel 2023 un vero festival rock è sbarcato in Italia, dove non era mai stato fatto un festival di quel genere e di quella qualità.” – afferma Alex Fabbro di Hub Music Factory – “nella prima edizione il successo è stato importante, con un pubblico di appassionati arrivato da tutta Europa e persino da oltreoceano, il 2025 sarà di nuovo uno spettacolo!” Tutto pronto quindi per Slam Dunk Festival 2025, un’unica, imperdibile giornata-evento fitta di concerti, con due palchi, tantissimi artisti già confermati e un afterparty per chiudere in bellezza la giornata. Di seguito i dettagli del festival:
SLAM DUNK FESTIVAL ITALY 2025 con
A DAY TO REMEMBER(*) – NEW FOUND GLORY – NECK DEEP – LANDMVRKS – THE USED – THE ATARIS – ZEBRAHEAD – CASKETS – STAIN THE CANVAS – HOPSYDIAN
2 GIUGNO 2025 – CARROPONTE, SESTO SAN GIOVANNI (MI)
AFTER PARTY con
SLAM DUNK DJS (UK) vs EMOSUCKS DJS (IT)
2 GIUGNO 2025 – dalle 23.00
CARRO SOCIAL CLUB, SESTO SAN GIOVANNI (MI)
Biglietti per il festival e per l’after party in vendita su Ticketmaster.
SALAD DAYS MAG IN COLLABORAZIONE CON HUB MUSIC FACTORY METTE IN PALIO NUMERO QUATTRO BIGLIETTI OMAGGIO PER IL CONCERTO!!!
Quello che dovete fare è semplicemente seguire la pagina instagram di @saladdaysmagazine, mettere un like al feed di riferimento e commentare con #slamdunkgratis, i sorteggiati verranno contattati direttamente dallo staff della redazione per la conferma eventuale. Quindi se siete dei fans di Ataris o A Day To Remember, piuttosto che Neck Deep o New Found Glory, dateci dentro, ma non ora, SUBITO!!! E buona fortuna!!!
Delta Sleep + Inventory + Thalos + Leita @ Revolver Club, San Donà di Piave (Ve) – photorecap
May 1, 2025 | Salad DaysDelta Sleep + Inventory + Thalos + Leita @ Revolver Club, San Donà di Piave (Ve) – photorecap
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MOB 47 + NUKIES + NARKAN + MASS TURBO @PALESTRA LUPO, CATANIA – RECAP
April 27, 2025 | Salad DaysLa leggendaria crust hardcore band svedese dei Mob 47 approda sul palco della Lupo insieme ai conterranei Nukies per una notte all’insegna del d-beat furioso.
Il mix creato dalla crew di Catania Hardcore, però, comprendeva anche i Narkan, giovanissima band milanese dedita a un impressionante chaos punk, e i modicani Mass Turbo, thrashcore furioso e mai domo.
Iniziano proprio i Mass Turbo facendo da opening con una set list che incendia subito la serata creando tra il pubblico un focoso pogo. La band di Modica, nuova di un ep da poco uscito, in circa mezz’ora a loro disposizione spazzano ogni dubbio (se mai ce ne fosse stato) su come si suona e si interpreta un certo genere musicale.
Mass Turbo
Non conoscevo invece i Narkan, che da Milano hanno scosso per bene i presenti con una miscela di old school di h.c. italico ri-arrangiato ai nostri tempi (con i Wretched sempre dietro l’angolo…) e testi molto attuali con tematiche socio-culturali molto interessanti.
Narkan
A sorpresa, invece di suonare per ultimi, i Mob 47 salgono sul palco lasciando ai Nukies l’onore di suonare come headliner a fine serata. I Mob 47 sono una band pazzesca, tutta d’un pezzo che lascia a bocca aperta per genuina intuizione e furiosa esecuzione. Mai visto un d-beat suonato così veloce e senza sbavature. Brani a ripetizione a impartire lezioni si sono susseguiti senza soluzione di continuità. Vedere ancora tanto impeto negli occhi e nei corpi dei Mob 47 (since 1982) sa di vero e proprio miracolo. Devastanti!
Mob 47
Felice sorpresa i Nukies, gli svedesi, anch’essi dediti ad un crust punk d-beat senza fronzoli ma più ragionato, hanno dato prova di essere una band giovane ma con le idee chiare e dalla presenza scenica che ha creato molta empatia con il pubblico presente tanto che fino all’ultima nota non ha smesso di pogare e fare stage diving. La leggenda di palestra Lupo continua a resistere. 10/10.
Nukies
(Txt & Pics Giuseppe Picciotto x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
Nike Air Max Dn8 x 24/7 Fastlife @ Arsenale Tesa 105, Venezia – photorecap
March 31, 2025 | Salad DaysNike Air Max Dn8 x 24/7 Fastlife @ Arsenale Tesa 105, Venezia – photorecap
Pictures by Rigablood #fujix100v x Salad Days Mag – All Rights Reserved.
Jaguero x Punk Explosion Collective @Fucina Skate Park, Vicenza – photorecap
March 25, 2025 | Salad DaysVenerdì scorso sulla miniramp in Fucina (skatepark indoor di Vicenza) si è tenuto il primo concerto live organizzato assieme ai ragazzi del Punk Explosion Collective.
Ad aprire la serata sono stati gli @IDONT, seguiti da @bravorock e @jaguerocult. La serata è stata una mina!
Jaguero, IDONT, Bravo x Fucina Skate Park Via Borgo Vicenza, Italy
(Pics Martino Campesato x Salad Days Mag)
G E L (RIP) full interview
March 20, 2025 | Salad DaysQuoto il commento di un compagno di merende, alla notizia (proprio oggi, 20 marzo 2025, sul loro IG) dello scioglimento dei GEL: “…chissà perché appena girano due soldi i gruppi cominciano a fare cagare e (n.d.r. io direi “o”) a comportarsi in maniera hectic…”. L’idea era di farla uscire in cartaceo… ma sono arrivate prima le brutte notizie. Ma mi piace lasciare tutto come era: non si cambia un BEL ricordo.
L’hype sarà tutto per Sami Kaiser, singer della new (oramai neanche tanto☹) sensation made in the US: talking about GEL, from New Jersey. Ma noi siamo molto contenti di aver scambiato due chiacchiere con Anthony Webster (‘Only Constant’, non i testi ma il resto, l’ha praticamente fatto lui) e Madison Nave (dal vivo una BOMBA, e non sto usando l’aggettivo nell’accezione Tom Jones, ok?). Anthony e Madison: trattasi delle due asce dei GEL. Non uso “asce” a caso: di HC-METAL stiamo parlando! E chi li ha visti sa di cosa sto scrivendo. Comunque. Il compito era difficile. Per chi vive su Marte: era l’infamous giorno della partita degli Europei Italia-Croazia, quella del dentro o fuori (due risultati utili per gli azzurri). Senza dare giudizi di merito riguardo all’organizzazione del tutto (penso che il grosso del pubblico presente, e non, abbia abbondantemente espresso il proprio pacato parere), mi limito a ricordare la scaletta della serata: gruppi di supporto PRIMA – partita dell’Italia su maxi schermo – GEL DOPO. Ovvia penalizzazione per i gruppi di supporto… ovvia incazzatura per i molti che venivano da fuori. Sapete tutti come è finita. L’Italia ha pareggiato, ma all’ultimo secondo. Per poi fare la fine che si meritava. I Gel hanno spaccato. Dall’inizio alla fine. L’Atalanta di Gasperini. Quella che batte 3 a 0 il Leverkusen. Lasciando i tedeschi breathless. SENZA RESPIRO. L’intervista del dopo partita non può non risentire di questo trionfo. È un continuo di complimenti (“FUCKING AWESOME”!), sorrisi, high five, foto, selfie… facciamo fatica a finire una domanda… e loro ne fanno a rispondere. Quindi: accontentiamoci, accontentatevi.
SD: Complimenti. Veramente. Non era facile con la partita. Quali erano le aspettative?
MN: In realtà non eravamo del tutto sicuri di cosa aspettarci… sai com’è: per noi questa è la prima volta in Italia! La prima volta in Italia… e c’è stato tutto questo “back and forth” riguardo agli orari dello show.
SD: …e vi posso dire che molti erano arrabbiati, per essere politically correct.
MN:…è anche vero che non eravamo a conoscenza di tutto questo casino fino a ieri… fino al giorno prima. Quindi non abbiamo avuto il tempo di “capire” cosa stesse succedendo!
AW:…comunque, è stato divertente! È stato SUPER divertente. Vorrei già tornare!
SD: Davvero?
AW: E’ stato fantastico. È stato davvero bello. (n.d.r. stupisce la spontaneità, il sorriso… la PRESA BENE… e sottolineo: dall’inizio alla fine della nostra chiacchierata).
SD: Dove andate ora? Rimanete in Europa per un po’?
AW: Sì, abbiamo altre due settimane in Europa. Siamo da queste parti già da un mese. Prossimo appuntamento in Svizzera. Poi parteciperemo a un paio di festival e faremo degli spettacoli da headliner in Germania, ed oltre.
SD: Tanti, almeno in Italia, non vedevamo l’ora di vedervi dal vivo. L’anno scorso c’era un po’ di fermento intorno al vostro nome. Poi il fermento è diventato hype. Che ci dite?
MN: Dico: “fantastico!”. Dico che è stato sorprendente! Non avremmo mai pensato di poter essere qui… e soprattutto di essere qui a suonare la nostra musica. E siamo felici di essere (stati) accolti a braccia aperte!
AW: Essere qui è incredibile e va oltre ogni nostra aspettativa. Suonare lo spettacolo che abbiamo appena fatto… ma quanto divertente è stato? Siamo degni di tutto questo? Non lo so. È fantastico. E come siamo arrivati fin qui? Non lo so… ma ne sono felice! Aver fatto uno spettacolo divertente, aver potuto fare uno spettacolo divertente… tutto questo è semplicemente pazzesco (n.d.r. per gli interessati… usa la parola “SICK”)!
SD: Poi back negli Stati Uniti?
AW: Sì. Abbiamo un piccolo tour con i Fiddlehead appena saremo a casa. Quindi uno spettacolo con gli Have Heart, a Boston. E poi un tour completo negli Stati Uniti.
SD: Qual è il piano dopo il tour? Lavorerete ad un nuovo album? O forse state già lavorando ad un nuovo album?
MN:…stiamo già pensando al nuovo album!
AW: Abbiamo un EP in uscita ad agosto (n.d.r. ovviamente ‘Persona’). Una nuova canzone in arrivo tra un paio di giorni (n.d.r. la titletrack). Pazzesco! Giovedì abbiamo una nuova canzone in arrivo… proprio mentre siamo qui! L’intero EP esce ad agosto.
SD: Sarà in formato fisico?
AW: In formato fisico, su Blue Grape Music. Poi avremo tutto il tempo per dedicarci al nuovo disco. Penso che le nuove canzoni saranno un po’ diverse da quelle che abbiamo fatto fino ad ora.
SD: Cosa intendi per “un po’ diverse”? Sono preoccupato!
MN:…intendo che ci siamo divertiti! E che ci stiamo divertendo molto!
SD: Mica starete rallentando? Questa è la grande domanda che mi gira in testa (n.d.r… e sto pensando a loro illustri colleghi… quelli che hanno virato grunge anni’90-Scowl/nrd)!
MN: Vale il contrario! Penso che i pezzi saranno molto più pesanti… la cosa “nuova” di questo album è che TUTTI ci abbiamo dedicato del tempo. Abbiamo affittato un “cabin” (n.d.r. penso ad una casa in mezzo al nulla, come la Norvegia) per una settimana o due, e abbiamo scritto tutto insieme.
AW: ‘Only Constant’, dal punto di vista della musica, era principalmente “mio”. Avevo scritto il grosso dei pezzi. E poi l’abbiamo messo insieme in tre giorni.
E l’abbiamo registrato in tre giorni. Eravamo praticamente pronti a partire. E ci siamo impegnati per farlo uscire velocemente. Sono contento di quel disco, di come è andata. Questa volta abbiamo scritto insieme per due settimane. Poi abbiamo registrato, sempre tutti insieme, per altre due settimane. Le mie impressioni? Sento che è come se fosse una sola canzone. Sembra una sola canzone. È più pesante. Decisamente più pesante. Ma ancora altrettanto veloce. Altrettanto pesante. Solo un po’ più riflessivo!
MN: Penso che siano dei pezzi che abbiano qualcosa da dire a molte persone diverse. C’è il rock. C’è la pesantezza. Ci siamo divertiti molto a scriverlo. Ed a registrarlo. Ed a mettere insieme tutto quanto. Questo è ciò che conta!
… altro momento VERO dell’intervista: Madison che si sofferma sullo zainetto/peluche di una ragazza che passa per i saluti… scambio di consigli riguardo allo smalto delle unghie… WOW da ambo le parti! sorrisi… BELLA GENTE. Loro, ed il loro pubblico. BELLA GENTE. Nella confusione Anthony prova a continuare.
AW:…grazie mille (n.d.r. lo dice a noi, ma anche alla ragazza di cui sopra ed al suo gruppo di amici). Grazie per il tempo che ci state dedicando. Pensavamo fosse impossibile per noi venire in Italia… ed eccoci qui! Per la prima volta. Ora dobbiamo tornarci. Ora dobbiamo tornare! Promesso. Registreremo il nuovo disco… e torneremo! Comunque, tornando al nuovo lavoro. Entro fine anno ci siederemo e cercheremo di portarlo a termine. “Raw and heavy, a raw and heavy punk record” (n.d.r. questo non lo traduco). Non saremo diversi, ma qualche cambiamento inevitabilemte ci sarà. Siamo migliorati come autori di canzoni. E siamo migliorati con i nostri strumenti. Jammiamo… ci troviamo molto bene a lavorare assieme. C’è molta sintonia. E tutto questo ci rende un gruppo compatto, e che migliora nel tempo.
FM: E’ un fatto che l’hardcore, credo specialmente negli Stati Uniti, stia raggiungendo un livello (intendo in quantità ma anche, spesso, in qualità) più alto rispetto al (mio, nato negli anni’70) passato. Per dire. Una settimana fa sono passati, a Milano, i Turnstile, che hanno fatto un paio di migliaia di persone.
Domani suoneranno gli Scowl con Interrupters e Hives, a Bologna. Insomma, penso che il “movimento” stia diventando davvero grande. Anche voi lo sentite?
AW: Eccome. Lo sentiamo. E non ce lo saremmo mai aspettati. Quando abbiamo iniziato con i Gel, l’idea era di suonare l’hardcore anni’80. Intendo i Negative Approach… i Minor Threat. Gli SSD… i Jerry’s Kids (n.d.r. gli faccio il gesto del cuore che batte), fare hardcore anni’80. Era tutto ciò che volevamo. Specialmente perché, quando abbiamo iniziato, in giro non c’era molto di quella roba. Intendiamoci. Ci sono sempre stati dei gruppi “perfettamente anni’80”. Volevamo farlo anche noi. Detto questo. Non avrei mai pensato che saremmo usciti da un seminterrato. Figuriamoci suonare su un palco! Figuriamoci fare un tour negli gli States. E figuriamoci volare in giro per il mondo per suonare le nostre canzoni! Pazzesco.
SD: Come è successo questo “salto”? Mi sembra sia stato tutto molto veloce, o sbaglio?
AW:…non sbagli! Ti faccio un esempio. Quando ci hanno contattato, la prima volta, per fare qualche data in Europa è andata più o meno così: “voglio organizzare un tour in Europa per voi ragazzi”… “Cosa? Io non ho un passaporto! Io non ho mai lasciato il mio paese!”. A quel punto… tutti a fare i passaporti! Ti rendi conto! Il tour era annunciato e prenotato, e nessuno di noi aveva il passaporto! Wow. Stiamo davvero correndo contro il tempo. Non ci avremmo mai pensato.
SD: A proposito: questo tour lo avete bookato voi o avete un’agenzia?
AW: Abbiamo un’agenzia. Fino ad ora abbiamo fatto DIY. Da quando abbiamo iniziato. Negli Stati Uniti, ho organizzato tutti i nostri tour per molto tempo. Ora non più. Ora è più difficile.
MN: Too much going on!
AW: In Europa non conoscevo nessuno. Ci ha contattato questo tipo hardcore, che voleva portarci con sé, e noi abbiamo detto: “facciamolo”.
MN: Perché no? Proviamoci, e vediamo come va.
AW: Siamo stati una band DIY per molto tempo, e mi piace pensare che continuiamo ad esserlo. Nel senso che possiamo suonare cose del genere (n.d.r. si riferisce ad una situazione “media”, tipo il gig appena fatto), per poi tornare a casa e suonare un basement show, se vogliamo!
SD: Quindi la prossima volta vi vedremo supportare una band GROSSA… tipo gli Slipknot… che ne dite?
AW: (n.d.r. mentre ride) Forse. Voglio dire. Perché no? “Could be in the cards” (n.d.r. la lasciamo in inglese, troppo bella per essere tradotta).
SD: Guardate gli Scowl. Prima volta in Italia, domani. Di supporto agli Interrupters e agli Hives. Roba completamente diversa. Roba grossa.
MN: AMAZING!
SD: Suoneranno nel pomeriggio… forse una mezz’ora. Lo fareste? Fareste una mezz’ora, di pomeriggio, prima degli Slipknot?
AW: Perché no? Mezz’ora per gli Slipknot… ma il giorno dopo facciamo un basement show! Queste opportunità non ci fermano. E penso che la parola chiave sia “equilibrio”. Mi spiego. Vogliamo continuare a fare le cose che per noi contano molto. Bello fare mezz’ora per un gruppo grosso… ma importante continuare a lavorare nell’underground.
SD: A questo proposito. Sempre confrontando voi (la vostra generezione hc) con noi (ricordo… cinquantenni)… l’impressione è che siate sempre in tour… sempre in giro in furgone… mi sbaglio? Riuscite a viverci con la musica?
AW:…be’, non c’è dubbio che stiamo vivendo un po’ come in un frullatore. In autunno (2023) eravamo in giro (UK e Irlanda) con i Municipal Waste… poi ci hanno chiesto di tornare in Europa, d’estate… eravamo ad un punto in cui non stavamo a casa per più di una settimana. Un mese fuori. Una settimana a casa! Insomma: non siamo a casa troppo spesso, e quando siamo a casa è come se ci stessimo preparando per il tour successiva! È un po’ come un sogno!
MN: Vedo questi ragazzi più della mia famiglia, ma va bene così!
AW: Pensa: la (n.d.r. potrebbe essere anche il… mi scuso ma non colgo “she” or “he”) mia partner era appena venuta a vivere con me… e noi abbiamo iniziato a fare tour a tempo pieno! Immagina: sei appena arrivato a casa… e poi via per un mese! Pazzesco. Abbiamo avuto una piccola pausa all’inizio di quest’anno… in cui finalmente sembrava che fosse come: “questa è casa per un po’”! Non fai a tempo a dire “WOW, come si sta bene a casa”… che ora siamo nel nostro tour più lungo mai affrontato in Europa… e ripeto… in Europa!
SD (n.d.r. mi rivolgo a Madison): Una cosa che ci ha davvero impressionato sei tu. Voglio dire, sul palco. Sei molto “heavy metal” (n.d.r. guardatevi i filmati, e capirete)! E per noi, che veniamo da un’epoca in cui si passava dal heavy metal al punk… questa cosa è veramente FORTE.
MN:…WOW, grazie! E sì, posso dire che sul palco io mi sento viva! I FEEL ALIVE! It’s AMAZING!
SD: C’è un’ultima cosa che ti vorrei chiedere (n.dr. sempre rivolgendomi a Madison)… forse una domanda stupida… comunque l’altra grande differenza rispetto al nostro tempo, al nostro hc (quello degli anni’90, per ribadire che siamo vecchi) è la presenza di ragazze! Agli spettacoli, sul palco… sai che 30 anni fa l’hardcore era una cosa VERAMENTE e MOLTO maschile?
MN: Devo dire che questa cosa dell’essere donna in un mondo maschile la vivo in maniera naturale… semplice. Esisto in questo spazio, esisto in questa scena… che la gente lo voglia o no! E’ un po’ strano, certo, a volte è un po’ strano… ma allo stesso tempo sto facendo quello che voglio! Non salgo sullo stage per essere “uno spettacolo” (n.d.r. intende: “non salgo sul palco per essere un animale in vetrina allo zoo”)… suono e faccio musica solo per divertirmi! Mostrare ad altre persone… mostrare ad altre donne che possono semplicemente salire su un palco… mostrare che possono farlo anche loro… ma anche solamente essere parte dello stesso ambiente (n.d.r. intende non necessariamente “suonare”… ma “ascoltare”… “andare ai concerti” etc etc)… insomma il discorso de: “lo stiamo facendo insieme!”. Tutto questo è fantastico!
La cosa importante di questo pezzo? Avervi restituito giusto l’un per cento delle “vibrazioni positive” che questi regaz MI/CI hanno dato. Prima volta, in 30/35 anni di “giornalismo”. Cappello.
(Words Francesco Mazza; Images Rigablood x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
Touché Amoré @ Legend Club, Milano – photorecap
January 31, 2025 | Salad DaysTouché Amoré @ Legend Club, Milano – photorecap
Pictures by Emanuela Giurano x Salad Days Mag – All Rights Reserved.
Snait ‘Friuli’s Worst Dancers’ Demo – review
January 22, 2025 | Salad DaysL’ingrato compito di recensire gli Snait tocca a me… ingrato? Brutta storia quando si parla di “colleghi”, gente che per principio preferirei non “toccare”.
SNAIT
‘Friuli’s Worst Dancers’-Demo
(Against The Sun Records/I Want To Believe Tapes)
7/10
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Nada Surf | Matthew Caws – interview
December 5, 2024 | Salad Days 2Ci vogliono pochi minuti per capire che ‘Moon Mirror’, il nuovo album dei Nada Surf uscito il 13 settembre 2024 per New West Records, è proprio ciò di cui i fan avevano bisogno.
Matthew Caws, Daniel Lorca e Ira Elliot sono stati raggiunti dal loro amico e tastierista di lunga data Louie Lino per creare un album che è un tuffo nel passato, uno di quelli che vien voglia di cantare di ritorno da un lungo viaggio. Ne abbiamo parlato con Matthew Caws, mentre si trova a Parigi in occasione del tour europeo.
SD: Fin dalle prime note, l’ascolto di ‘Moon Mirror’ è come un ritorno a casa, in un luogo dove si può essere se stessi. State suonando un nuovo album dopo quattro anni, come vi sentite a riguardo? Anche per voi è come tornare a casa?
NS: “Casa” è una parola interessante e invecchiando il suo significato può cambiare molto. Per me, per esempio, il concetto di casa è diventato più inclusivo: quando si cresce si intende ovviamente lo spazio dove si ha vissuto, poi si hanno esperienze in altre città e luoghi e tutto cambia. Per questo ci si ritrova a pensare che alla fine sia soprattutto ciò che si porta con sé. È un termine, poi, che si lega molto alle relazioni: ci si può sentire a casa quando c’è un buon legame con una persona, ma se ciò viene a mancare la propria casa non è più un luogo sicuro. Tutto ciò ha a che fare, quindi, anche con le amicizie e, nel mio caso, anche con diversi spazi. Casa è la città da cui provengo, New York, e quella dove vivo, Cambridge. E in un certo senso lo è anche il palcoscenico e ciò mi sorprende perché da bambino non me lo sarei mai aspettato. Non partecipavo a recite scolastiche, non volevo stare su un palco di fronte ad altre persone, ma la musica mi è piaciuta così tanto che ho finito per volerla suonare per sempre e oggi eccomi qui.
SD: Le persone tendono spesso a parlare di futuro, di dove si vedono fra qualche anno, mentre nei vostri testi si parla molto di presente. In ‘In Front Of Me Now’ c’è l’importanza di godersi il momento, di evitare di vivere in una situazione mentre se ne sta pensando un’altra (“In the middle of summer, I was Decembering”). La mia domanda quindi è: vi state godendo il presente? C’è qualcosa su cui vorreste concentrarvi di più, nella vostra carriera o vita personale?
NS: Ogni giorno cerco di vivere il presente, in ogni contesto, e di non fare il passo più lungo della gamba. La nostra musica ci porta a essere sempre in movimento, e spero continui così, ma vorrei anche saper trovare il tempo per concentrarmi e fermarmi, in modo da affrontare al meglio il prossimo step. Mi rendo conto che spesso però è difficile: per esempio, non riesco nemmeno a pulire casa senza ascoltare un podcast! Tutta questa disponibilità di contenuti ci ha portato a voler essere sempre intrattenuti e ciò può essere un problema. Per questo sto cercando di pensare giorno per giorno, anche se ovviamente mi piace immaginarci nel futuro mentre suoniamo nuova musica.
SD: Nel singolo ‘Moon Mirror’ c’è tutto il desiderio di sentirsi parte di qualcosa. Anche nei vostri videoclip dell’ultimo album avete mostrato un mondo iper-connesso, ma dove le persone si sentono sempre più sole. Come vi sentite voi, invece, a suonare insieme da più di 30 anni con la stessa formazione?
NS: In effetti è come sentirsi parte di una famiglia, in tutti i sensi. Alcuni giorni sono più facili, altri più difficili, ci si conosce molto bene. Spero che tutti possano provare però un’esperienza simile, non necessariamente in una band ma anche in un team, una squadra. Persino da anziani è possibile se si trova un buon gruppo per giocare a bocce! Per quanto riguarda noi, è davvero molto bello essere così uniti e so che fa molto piacere anche alle persone sapere che suoniamo insieme da così tanti anni. Eppure a volte me ne dimentico, sono così impegnato a prepararmi per un tour o a scrivere una canzone che non mi accorgo del tempo che passa. Un po’ come succede ne’ ‘Il Giorno Della Marmotta’.
SD: A proposito di film, c’è qualche pellicola che ha ispirato la vostra musica o i vostri videoclip?
NS: Sarebbe impossibile scegliere! Probabilmente abbiamo preso spunto da tantissimi, senza nemmeno accorgercene. Per quanto mi riguarda, amo la scena al chiaro di luna in ‘Walkabout’ di Nicholas Roe: è molto toccante. Mi piace molto ‘Jojo Rabbit’: trovo interessante la sua narrazione del cambiamento, della possibilità di vedere le cose in modo nuovo, fare ipotesi e poi ritrattarle. Altri film per me interessanti sono ‘I 400 Colpi’ di Truffaut, ‘Harold E Maude’ e menzionerei anche ‘Rosemary’s Baby’: adoro questo film fino a quando, però, non diventa un horror.
SD: E per quanto riguarda ispirazioni dal mondo della musica?
NS: Sai, non abbiamo un riferimento specifico quando lavoriamo a un disco. La mia vita da musicista, poi, è molto separata da quella di ascoltatore. Quest’anno, per esempio, sto ascoltando molto i Fairport Convention, musica folk britannica, ma spazio moltissimo anche in altri generi. Mi piace Sylvan Esso, quindi più elettronica, e De La Soul. Mi incuriosisce la musica classica indiana e a casa ascolto soprattutto musica ambient. Il mio pezzo preferito, quello che ascolto di più, è ‘Thursday Afternoon’ di Brian Eno… tantissimi generi differenti insomma! Quando lavoriamo a un nuovo disco, invece, speriamo sempre di risultare in due modi: energici e semplici, come una band che suona in una “cameretta”.
SD: In ‘Second Skin’ vengono citati anche i libri: che rapporto hai con la lettura?
NS: Mi piace molto leggere! Ho letto libri sul self-help, su come comportarsi davvero bene con se stessi e prendersi cura di sé: mi hanno aiutato, sono riuscito a imparare a controllare il mio tempo e avere una direzione. In particolare, in quella canzone si parla del desiderio di andare dritti alla soluzione, senza pensarci troppo. È un po’ come quando si cerca di smettere di fumare: a volte è meglio fumare una sigaretta in meno al giorno, altre volte sarebbe meglio smettere del tutto senza pensarci più.
SD: Abbiamo parlato di musica, film e letture… manca un ingrediente importante per un’intervista italiana: il cibo! Hai un piatto preferito, un comfort food post- concerto? E soprattutto, qual è la tua pizza preferita?
NS: Oh, il mio piatto preferito sono le linguine alle vongole! Mentre con mio figlio ordino spesso una pizza margherita, chiedendo però di aggiungere molto basilico e olio piccante.
SD: Mentre parliamo sei a Parigi, tappa di un tour intenso e con numerose date. Com’è viaggiare così tanto? Vi è mai capitato qualcosa di divertente durante i vostri spostamenti?
NS: Una volta, mentre eravamo in tournée, sono sceso in una stazione di servizio e i ragazzi sono ripartiti dimenticandosi di me. Daniel se n’è accorto solo 10 minuti dopo e sono tornati indietro: mi hanno trovato che stavo già facendo piani per tornare a casa!
SD: Ultima domanda prima di vedervi sul palco di Milano con ‘Moon Mirror’: qual è il ricordo più bello durante la registrazione di questo album?
NS: Eravamo seduti a pranzo a parlare di musica degli anni’80 e Ira ha iniziato a suonare un beat molto semplice. Mentre lo seguivo, ho cominciato a comporre ‘The One You Want’, è stato tutto così veloce. Ci sono voluti forse cinque minuti, non per creare tutte le parole e tutta la melodia, ma parlando di musica siamo riusciti in pochissimo tempo a dare vita a una nuova canzone. È stato tutto molto spontaneo, mi ha sorpreso molto e ne sono stato molto felice.
(Intervista di Nellie Airoldi x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
La band indie rock di New York torna in Italia per un’unica data in occasione dell’uscita del nuovo album ‘Moon Mirror’. Appuntamento al 7 dicembre 2024 al Santeria Toscana 31 di Milano. Opening act: Lowinsky. Biglietti disponibili su Ticketmaster, TicketOne e Dice. In apertura annunciati i Lowinsky, band indie rock vecchia scuola di Bergamo.
NADA SURF
Opening: Lowinsky
7 DICEMBRE 2024
SANTERIA TOSCANA 31 – MILANO
Apertura porte: 19.30
Lowinsky: 20.15
Nada Surf: 21.30
Biglietti in vendita su Ticketmaster, TicketOne e DICE.
Catania Tattoo Convention 2024 – recap
November 19, 2024 | Salad DaysIl Palaghiaccio di Catania è pronto e allestito per una due giorni (9 e 10 novembre) a pieno ritmo all’insegna dei tatuaggi, musica, contest, cibo.
La sera prima, l’otto di novembre, però, c’è stato il warm up della Catania tattoo convention 2024, un live concert all’insegna della musica estrema con i The Frog e gli Slug Gore. I The Frog, duo punk metal from Bovolone (VR) sono una band dal piglio irriverente ma melodico, con poco più di mezz’ora a disposizione, e malgrado l’audio non eccezionale, riescono a sprigionare una carica magnetica che non fa stare fermi i presenti, live set bomba!
Gli Slug Gore, sono una band giovanissima ma già ben rodata, i live della band di Ravenna sono veri e proprie molotov che infiammano il cervello e lo bruciano all’istante ed è così immediata la reazione che “boom” ti ritrovi coinvolto come se non ci fosse un domani. Formidabili.
La Convention. Dalle 11:00 di giorno 8 fino alle 20:30 (e così anche il giorno dopo) si sono ritrovati dentro il Palaghiaccio di Catania oltre 170 artisti del tatuaggio provenienti da tutto il mondo, un effluvio di inchiostro, macchinette (tantissime ormai silenziose… che strano non sentire il classico ronzio), merchandising per la cura dei tatuaggi, ma anche abbigliamento e monili inerenti a uno stile che va di pari passo ma che si personalizza al proprio io. Grandissimi e piccolissimi, particolari e classici, già visti e impossibili, braccia, gambe, piedi, pancia, mani, testa, petto, sedere, faccia (ehm…), collo, palato, tutto ormai si può; la tecnica, la riproduzione fedele, la caratterizzazione e i colori, insomma il tatuaggio è arte a tutti gli effetti. E incanta. L’estetica la fa da padrona, tatuarsi cambia quasi tutto, il posto dove viene inserito il tatuaggio e come viene posto (grazie anche alla visione del tatuatore) rende l’opera, l’immagine, uno specchio dove tuffarsi con gli occhi.
La mia esperienza fotografica è stata caratterizzata dalla ricerca della foto “giusta”: si entra dentro il territorio del tatuatore e da chi viene tatuato, intrufolarsi, a volte avvicinarsi in modo molesto potrebbe creare qualche nervosismo o fastidio, invece ammetto che tutto ciò non è mai avvenuto anzi, un reciproco capire il momento o l’attimo ha reso il tutto più facile, una sorta di appendice che viene permessa. Tantissima la gente giunta per seguire la Convention ha reso ancora più interessante e avvolgente l’evento che ormai è diventato nel panorama catanese/siciliano un appuntamento super consolidato. Imperdibile.
Ancora, sabato 9 a fine serata il palco della tatto convention catanese ha visto protagonista il concerto dei Messa, poco da dire, la band trevisana era molto attesa e il live set è stato davvero superbo, atmosferico, onirico ma allo stesso tempo impetuoso; visti qualche anno fa, sempre in terra catanese, i Messa sono sicuramente cresciuti in modo esponenziale, la musica, la presa di posizione sul palco si è alzata di livello e ha reso i Messa una band solida, da seguire, da non perdere e, soprattutto, da ascoltare.
Chiusura domenicale della tattoo convention affidata a Ozone Dehumanizer, molti hanno aspettato anche ad orario un po’ tardi rispetto allo standard delle serate precedenti il live del rapper pugliese. Moltissimi i giovani (issimi) sotto il palco a cantare, a ripetere le frasi oltranzistiche di Ozone, irriverente, spontaneo, spartiacque controcorrente in mezz’ora ha reso il Palaghiaccio un buco nero dove vomitare la reale contraddizione di questo particolare momento storico. Luci off. La sesta edizione della Catania tattoo convention ha rivelato nuovi progetti, sicuramente il connubio tatuaggi e musica si è rivelato una forza d’attrazione notevole che si potrà solo migliorare. L’attesa per la nuova edizione è già iniziata. Dajeee.
(Testo e Foto di Giuseppe Picciotto x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
CATANIA TATTOO CONVENTION 2024 9-10 NOVEMBRE 2024: DARK SIDE OF THE MOON
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(Testo Giulio Rigano e Foto di Giuseppe Picciotto x Salad Days Mag – All Rights Reserved)