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Salad Days Magazine | May 2, 2024

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Flatbush Zombies ’3001: A Laced Odyssey’

Flatbush Zombies ’3001: A Laced Odyssey’
Salad Days

Review Overview

7.5
7.5
7.5

Rating

FLATBUSH ZOMBIES
’3001: A Laced Odyssey’-CD/Digital ­
(Glorious Dead)
7.5/10


Il primo disco è importante, può segnare il declino o il decollo di un intero progetto musicale: in questo caso il primo full length dei Flatbush Zombies è un razzo in partenza per portarli più su di quanto fossero già arrivati con i primi due mixtapes e l’EP ‘Clockwork Indigo’. I tre rappers di Flatbush, Brooklyn, si spingono oltre nelle loro produzioni psicotrope che sembrano fatte apposta per accompagnare viaggi con droghe più o meno pesanti, cose che loro di sicuro non disdegnano. Venuti fuori assieme ad altri giovani rappers della Grande Mela ormai quasi un lustro fa nella cosiddetta ondata “Beast Coast” (che include anche Pro­Era e The Underachievers), sono similari ai loro storici predecessori per il flow, la composizione e la ritmica tipicamente east­side, ma si distaccano per quanto riguarda le tematiche e la condotta. Il talento è tanto, e i ruoli son ben definiti: Meechy Darko sembra che scherzi con le sue rime mentre Zombie Juice le rende taglienti ed Erick “The Architect” Elliot completa l’opera quando non gli tocca la parte di produttore. Più che parlare di fatti di strada e lotte (talvolta) immaginarie, gli Zombies si concentrano sulle parti più nascoste ed oscure del proprio ego, esplorando le paranoie e affrontando l’apatia della vita con un abbondante uso di droghe come nella track che fa da opener ‘The Odissey’, e non manca un riferimento al passato dell’hip­hop: in ‘R.I.P. CD’ c’è un grande tributo ai giorni passati. Un tocco di classe per il cd fisico, composto da un booklet di 8 pagine comprensivo di artwork di David Nakayama, l’artista che ha illustrato, tra le altre cose, Deadpool per Marvel.
(Marco Mantegazza)

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