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Salad Days Magazine | April 29, 2024

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GIOVANNI DI DOMENICO ‘NERO ASSOLUTO’

GIOVANNI DI DOMENICO ‘NERO ASSOLUTO’
Salad Days

Review Overview

8
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GIOVANNI DI DOMENICO
‘Nero Assoluto’-12″
(Castel Sotterra)
8/10


Seconda uscita per Castel Sotterra. Ultimamente ho il trip del rapporto tra musica ed arte (inteso come “arte visiva/figurativa”). Un trip che (nella mia testa) non ha tutto ‘sto senso: musica dovrebbe essere uguale ad arte, o no? La collaborazione tra artisti dovrebbe essere ovvia. Il joint, l’overlapping tra le attività di un musicista e di un artista, soprattutto se “contemporanei” (c’è un nome per definire in una parola “artista visivo/figurativo”? Boh?) dovrebbero essere ovvie. Invece sappiamo bene che non è così (parlo dell’Italia, ma forse tutto il mondo è paese). Mi spiego. I musicisti che fanno delle installazioni non sono più dei “musicisti”. Diventano “artisti”. Entrano nelle gallerie d’arte. Volano alto. Si rompono le radici. Viceversa. Gli artisti (ancora una volta, quelli “visivi/figurativi”) che fanno musica, in genere, producono dei polpettoni che hanno per lo più l’intento di “scuotere”, di “provocare”. Diciamolo: sembra quasi che si “abbassino” a fare qualcosa. Si “cimentano” con un mezzo, uno strumento che non è il loro. Non c’è un seguito. Rimangono operazioni “una tantum”. Episodi, minori. Ci può essere un dialogo tra due mondi del genere? Una risposta al dubbio amletico di cui sopra l’ho letta in un bel articolo di Roberta Perego. Per farla breve, se ho capito bene sì, ci può essere un dialogo tra due mondi del genere. Si tratta di andare OLTRE alle idee di “musica” e “arte”. Mi piace pensare che il lavoro di Castel Sotterra sia un po’ questo. Una specie di entry level per chi vuole approfondire il “post-arte”, la “post-musica”. Perché dico entry level? Da una parte assolutamente non banale quello che ci propone Giovanni Di Domenico: più di mezz’ora di solo/piano elettrico (by the way, il titolo non certo “easy listening”). Perché dico entry level? Perché stiamo parlando una suite, in due momenti, uno per lato, assolutamente ascoltabile. Mai noioso. Mai estremo. Mai: “wow, che cosa sta succedendo?”. Il tutto, poi, impacchettato con i preziosi disegni di Ericailcane. Aspettiamo le prossime uscite con grandi aspettative: l’idea di Bordin e crew dovrebbe essere quella di non darci troppa tregua, anzi. Dovrebbe essere quella di alzare la barra e di portarci, pian piano, in territori ben più difficili. Fate una tessera per entrare in questo club? Io ci sono!
(franz1972)

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