Imperial State Electric ‘Honk Machine’
Review Overview
8.5
8.5IMPERIAL STATE ELECTRIC
‘Honk Machine’-CD
(Psychout)
8.5/10
Sembrano passati mille anni (una ventina in realtà!) da quando Mister Nicke Andersson di punto in bianco, tra i frizzi e lazzi di stampa e kids, mollò gli Entombed per dedicarsi a tempo pieno ai suoi Hellacopters: il tempo gli ha dato ragione perché a distanza di tempo il buon Nicke è ancora sulla cresta dell’onda e bastano le prime note di chitarra, l’attacco di batteria e la prima strofa di ‘Let Me Throw My Life Away’ per metterci di buon umore e salutare con un cinque alto immaginario il ritorno degli Imperial State Electric. La velocità è diminuita, l’attitudine punk (almeno musicalmente) persa, ma le creature di Nicke possiedono sempre quel calore “rock” inconfondibile che spicca in mezzo ai tantissimi cloni, mezze tacche e wannabe in circolazione. ‘Honk Machine’ non presenta nessun pezzo debole, se non forse una curiosa ‘Walk On By’ dall’andamento quasi anni ’50 che di primo acchito spiazza un po’, e non sembra mai di assistere ad una operazione “nostalgia” dove si ripescano sonorità del passato solo per apparire vintage o alla moda (bizzarria dei sinonimi e contrari in ambito musicale!), perché il tutto suona ben amalgamato e fottutamente viscerale. Non mancano i pezzi diretti e veloci come ‘Anywhere Loud’ e ‘Lost In Losing You’ ma il meglio gli ISE lo danno quando alzano il pedale dell’acceleratore ed imbastiscono mid-tempo accorati e da standing ovation immediata, vedi una meda e dolente ‘All Over My Head’. Dalla curva si alza un coro inconfondibile “Imperial State Electric in Italia al più presto!” (segnatevi sul calendario l’11 novembre al Circolo Magnolia a Milano con i Graveyard), ci sarà come sempre da divertirsi! Una certezza.
(Davide Perletti)
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