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Salad Days Magazine | May 1, 2024

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Neurotic November ‘Anunnaki’

Neurotic November ‘Anunnaki’
Salad Days

Review Overview

3
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Rating

NEUROTIC NOVEMBER
‘Anunnaki’-CD
(Victory Records)
3/10


Non avete mai sentito parlare dei Neurotic November? Meglio per voi. Si tratta di una band della Florida che si definisce deathcore, ma che rientra semplicemente in quella marea di sfigati “Bring Me The Horizon wannabe”, Emmure style (di cui sono la brutta copia), con la loro attitudine nota in Italia col termine dispregiativo “semibroodal”. Si tratta infatti di cinque ragazzini, fra cui una immancabile ragazza, dediti a tatuaggi sulle parti visibili del corpo, dilatatori e frangettoni, per i quali la musica è probabilmente solo un mezzo per apparire, in pieno stile “fashion-core”. ‘Anunnaki’ è veramente duro da mandar giù, tanto da non sapere se anche un noto coprofago come Gianni Morandi ce la farebbe… E scusate il giro di parole. Non ci sono termini gentili per definire questo scempio di undici tracce: suoni scadenti, voci “brutal-death” effettate e fastidiose, batteria fintissima e sgonfia, giri di basso imbarazzanti, chitarre droppatissime che si lanciano persino in assoli improponibili. Ci si imbatte inoltre in rappate da far impallidire ed in intermezzi elettronici pietosi; i Neurotic November ci provano naturalmente anche con parti più strumentalmente melodiche tipiche del peggior metalcore ruffiano, ma non riescono proprio in nulla. Inutile scendere troppo in particolari perché non si salva proprio niente, i pezzi sono tutti scopiazzati, lenti, approssimativi e di dubbio gusto, di sicuro mai positivamente incisivi. Non potendo andare oltre, i demeriti di questi figli della MTV generation versione -core(?) si fermano qui, ma non quelli legati ad ‘Anunnaki’, che non solo è pessimo, ma fa anche arrabbiare per via dell’etichetta stampata sopra. La domanda è: cara Victory Records, ma cosa stai facendo? Fa male sapere di band meritevoli e dalle grandi potenzialità bloccate e ignorate in paesi come il nostro, sul quale basterebbe affacciarsi, invece di dare credito a questa robaccia.
(Francesco Banci)

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