Palace Of Worms ‘The Ladder’
Review Overview
7.5
7.5PALACE OF WORMS
‘The Ladder’-LP/Tape/Digital
(Broken Limbs/Acephale Winter Productions/Sentient Ruin Laboratories)
7.5/10
Racchiudere questo progetto negli steccati del black metal, mi pare un grosso errore. Questa one man band frutto del genio distorto e malato di Balan, che ha suonato tutti gli strumenti e cantato in questa seconda avventura vinilica e su tape, è qualcosa di più. Il nostro si è fatto aiutare da Mattia Alagna (Abstracter/Sentient Ruin Laboratories e mille altri progetti) e da alcuni altri musicisti del giro, per incanalare tutta la sua forza creatrice e distruttrice allo stesso tempo. Il risultato è un lavoro molto vario, che incorpora dentro di sé (oltre al già citato black metal) influenze death, doom e dark ambient. L’amosfera che si respira tra questi solchi è davvero ammaliante: Balan è riuscito a comporre un mini opera, in cui la sua creatività si sfoga a trecentosessanta gradi. A fianco infatti delle classiche scariche di velocità pura, assistiamo ad aperture melodiche, in cui si intrecciano misticismo e poesia. Il concetto di superamento delle barriere soniche che il genere imporrebbe è un qualcosa che mi ha lasciato stupefatto. In questo disco convivono stili differenti, che spesso sembra non abbiano il minimo collegamento tra di essi. Il brano ‘Wreathe’ per esempio, è un fulgido esempio di quello di cui stavo parlando prima: un pezzo soffuso, quasi rock, in cui solo nel finale si alza il tiro con la voce che diventa più urlata e sofferente. Se nella precedente uscita, il nostro era ossessionato da fantasie sull’omicidio e il suicidio, ora si è concentrato maggiormente sulla propria personalità, pur non nascondendo un persistente nichilismo e odio per l’umanità. D’altronde se riesci ad accettare l’orrore senza fine dell’esistenza, la tua sofferenza ti renderà libero.
(Marco Pasini)
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