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Salad Days Magazine | May 3, 2024

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ROBOX ‘ROBOX’

ROBOX ‘ROBOX’
Salad Days

Review Overview

7.5
7.5
7.5

Rating

ROBOX
‘Robox’-LP
(Overdrive)
7.5/10


Con colpevole ritardo arrivo ai Robox, ed al loro esordio su Overdrive. Se siete “onnivori” di stampa istituzionale e di (web/fan)zine, sapete benissimo di cosa, anzi di chi, stiamo parlando. (Super)gruppo senza voce, formato dal più classico dei “chitarra/basso/batteria”. Tre elementi con una (anche lunga) storia: storia che per semplicità e con molta approssimazione definisco “del giro Capovilla”. Procedo per immagini, come al mio solito. Mezzo voto in meno per la maschera da saldatore: inizio male. Non scomodo i Residents, visto che appartengono ad un’altra era. Ma Bob Log, per parlare di un qualcosa di vicino/analogo, l’ho visto al suo primo tour italiano, primi 2000 direi (come sono vecchio)! Essendo poi “passato” all’elettronica, non vi dico quanta gente mascherata ho scoperto e sentito. Mea culpa. La maschera nel rock mi fa venire in mente i concerti dei Tool: “un impianto luci ed una produzione che non avete mai visto, dei visual tanto fighi che non potete fumare che se no il vostro fumo di uomini mortali e sfigati rovina i nostri laser ed i nostri cazzi e mazzi che neanche la NASA”. Per poi scoprire che è roba che i Chemical Brothers fanno, MOLTO meglio, da 10 anni. Per poi scoprire che, ovviamente, il fumo non rovina niente! Vabbè. Ma di musica vi devo parlare. E qui viene il bello. Come spesso accade, il non essere professionista mi aiuta. Avrò meno pezzi in saccoccia rispetto ai miei competitors, ma ascoltando quello che mi piace, e non quello che DEVO recensire, ho sicuramente qualche asso in più da giocare. Quindi. Frankie Says: i Robox vanno a riempire il vuoto che ci hanno lasciato (temporaneamente? Purtroppo mi sa tanto di no) i Morkobot. Ve li ricordate? Erano un gran trio strumentale pure i Morkobot, con un basso in più ed una chitarra in meno. Sghembi nel senso buono. Anzi, sghembissimi. Che io sappia, ultimo disco del 2016, ‘Gorgo’. Il giro era quello della Supernatural Cat, degli Ufomammut. Per questo, sono stati qualche volta bollati come “stoner”. Mi si drizzano i capelli. I Morkobot sono i Robox più “danzerecci” (da prendere con le dovute cautele). E, vi assicuro. Avendo due bassi ci sta che io vi dica: “più danzerecci che stoner”! I Robox, d’altra parte, sono i Morkobot un po’ più “Primus”. E, vi assicuro. Avendo un basso ed una chitarra, ci sta che io vi dica “un po’ più Primus”. ‘Gorgo’ potrebbe essere veramente l’anello di congiunzione tra le due esperienze. Se non sbaglio la produzione era di Favero. E Favero “per semplicità e con molta approssimazione è del giro Capovilla”. A chi pensereste per il vostro disco “dopo Favero”? Qualcuno ha detto Matt Bordin? Proprio lui ha prodotto ‘Robox’. Ma non aspettatevi la Squadra Omega o Mai Mai Mai. Piuttosto i Mojomatics “augmented”. Di psichedelico, a mio modo di vedere, in ‘Robox’ c’è solo la clamorosa grafica di Lucy Faery (non fermatevi alla copertina). Mi rendo conto, sto facendo un gran casino! D’altra parte questi non sono i Ramones. Il rischio ‘Robox’ è quello tipico di chi suona in territori estremi, quello che Giovanni all’Heavy definisce “la sindrome del jazzista”: si suona SOLO per se stessi, e ci si diverte SOLO nelle proprie quattro mura. Ma io sono positivo. Ho visto live, qualcuno anche più di una volta, tutti i nomi di cui sopra. Ognuno a suo modo, TUTTI dal vivo spaccano. E divertono. E si divertono. Non vedo l’ora di vedere i ‘Robox’ live. Sono sicuro che faranno un tale casino che gli perdonerò pure la maschera da fabbro!
(franz1972)

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