SIMBA LA RUE ‘TUNNEL’
Review Overview
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6SIMBA LA RUE
‘Tunnel’-CD
(NoParlaTanto/Warner)
6/10
Dopo la faida con il rapper Touchè, i processi e le condanne, Simba La Rue dopo più di un anno dall’ep ‘Crimi’ torna con ‘Tunnel’, il suo primo vero progetto ufficiale, uscito per No Parla Tanto Records e Warner Music Italy e arricchito dalle collaborazioni di Guè, Ghali, Sfera Ebbasta, Baby Gang, Paky, Tedua e Boy Mass. Con questo disco il rapper milanese cerca di affermarsi definitivamente sulla scena italiana, raccontando il suo vissuto, partendo dalla vita di strada e passando dalla galera, fino ad arrivare ai giorni odierni in cui non fa più il deliquente, perché la musica paga bene. Il disco però, al di fuori di pochi episodi come ‘Batiment’ e ‘Amore Di Mamma’, caratterizzati da dei testi più personali e un sound più urban, ‘Hood’ con Tedua in cui sono presenti sonorità vaporwave e infine del ballabile ‘Latitante’, finisce per suonare purtroppo molto ripetitivo, spaziando tra sonorità trap e drill e restando ancorato a dei testi troppo simili e figli di questi tipi di sonorità . Nel progetto, prodotto per la maggior parte dal giovane producer milanese FT Kings, Simba più che passare dal vender droga al pubblico, a vendere dischi al pubblico, finisce per sembrare una nuova copia del vecchio sé stesso, restando con le mani nella criminalità e sembrando talvolta anche incoerente in alcuni testi. Questo album troverà sicuramente molto seguito nella sua fanbase e tra i ragazzi del ghetto con un vissuto simile al proprio, ma non apre abbastanza i suoi orizzonti per arrivare a un pubblico molto più ampio nel mainstream. Ciò nonostante i risultati non mancheranno, date le collaborazioni con producer come Sick Luke e con artisti come Guè, Ghali, Sfera Ebbasta, Baby Gang, Paky e Tedua, che con le loro strofe vanno ad aggiungere valore e varietà ad un progetto che nella tematiche, sembrerebbe altrimenti troppo simile a quello precedentemente pubblicato nel 2022. Si prende la sufficienza grazie alla grande qualità sonora dei beat e alle strofe dei featuring presenti nel disco, ma delude le aspettative di chi si aspettava un’evoluzione artistica più ampia da parte sua. Con ampi margini di miglioramento.
(Diego Montorio)
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