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Salad Days Magazine | May 5, 2024

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Speciale Hellcat Records latest releases

Speciale Hellcat Records Latest Releases

Se volessimo definire la Hellcat Records con termini aziendali, dovremmo considerarla come un vero e proprio spin-off della Epitaph, in quanto nata nel 1997 da un accordo tra Brett Gurewitz dei Bad Religion (proprietario della Epitaph Records) e Tim Armstrong dei Rancid (fondatore della Hellcat Records). Se dovessi menzionare i primi ricordi personali relativi all’etichetta californiana, invece, sarebbero delle celebrazioni sentimentali della serie di compilation ‘Give ‘Em The Boot’, la quale presentava, anno dopo anno, il catalogo della label a prezzi accessibili a tutti (per l’epoca). L’etichetta di Los Angeles era naturalmente specializzata nel punk e nelle sue mille declinazioni, dallo ska all’oi!, dallo psychobilly all’hardcore, ed è diventata ben presto un riferimento imprescindibile all’interno della scena. Diamo quindi un’occhiata alla Hellcat oggi e alle sue ultime proposte discografiche, certamente ricche di spunti interessanti e ad alto livello energetico.

SOCIETYS PARASITES – 1753
Non è un caso che i Societys Parasites escano per la Hellcat, perché il loro sound sembra una variazione più acida ed allucinata dei Rancid di Tim Armstrong (deus ex machina dell’etichetta). In particolare il loro ultimo ‘1753’ (che non è nient’altro che il numero civico dove si trova il loro rifugio/studio di registrazione a Echo Park) allinea ben ventiquattro tracce di lunghezza irrisoria (sempre sotto i due minuti, a volte davvero pochi secondi) in cui il dettami del punk più grezzo e diretto vengono portati quasi alle estreme conseguenze. È un lavoro per può piacere soprattutto ai fan dell’hardcore primigenio di Crass, Dead Kennedys e Discharge.

STREET DOGS – Street Dogs
Molti li considerano i veri antagonisti dei Dropkick Murphys, anche se non c’è competizione tra le due band, tutt’altro, c’è amicizia fraterna. La band di Boston, come è facile intuire, si cimenta in un trascinante folk-punk, anche se questo quinto (eponimo) album accentua la seconda componente, sacrificando un po’ sull’altare della fisicit

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