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Salad Days Magazine | May 1, 2024

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TURNSTILE ‘GLOW ON’

TURNSTILE ‘GLOW ON’
Salad Days

Review Overview

8.5
8.5
8.5

Rating

TURNSTILE
‘Glow On’-LP
(Roadrunner)
8.5/10


Turnstile sono molto probabilmente uno dei gruppi più atipici della scena hardcore attuale, sostanzialmente perché hanno osato sempre di più con ogni uscita, imbastardendo il proprio sound e contaminandolo con tutto quello che può capitare a tiro senza farsi troppi problemi e molto probabilmente per questo sono finiti nella “hall of hate” dei puristi che non riescono ad uscire dal loro cortile di musica trita e ritrita. ‘Glow On’ è il terzo album della loro discografia e porta avanti imperterrito il percorso iniziato nel precedente ‘Time & Space’ aprendo nuovi scenari sonori: i classici pezzi alla Turnstile ci sono ancora, basta ascoltare ‘T.L.C. (Turnstile Love Connection)’, ‘Blackout’ e ‘Holiday’ per capire il potenziale di macello che possono avere sottopalco. Le vere novità stanno negli inserti elettronici con batterie 808, in pezzi come ‘Alien Love Call’ e ‘Lonely Dezires’ che vedono come guest la star R&B inglese Blood Orange che mostrano il lato soft del gruppo o le ritmiche quasi samba di pezzi come ‘Don’t Play’ e ‘Wild Wrld’. E avreste mai pensato di trovare un titolo come ‘Underwater Boi’ in un disco hardcore? Token, uno dei migliori rapper emergenti degli ultimi anni, in un suo freestyle ha detto ‘I respect my legends but I don’t diss the new wave’ ed è questa l’attitudine che hanno i Turnstile, che restano legati alle loro radici (sfido chiunque a non trovare riferimenti, soprattutto vocali, a Snapcase e Vision Of Disorder) ma allo stesso tempo non hanno paura di osare e sperimentare. Certo ‘Glow On’ non è il canonico disco hardcore e qui i puristi ne avranno di che sparlare, ma quante volte si inneggia alla mancanza di innovazione o di genere stantio che non sa evolversi? Direi molto spesso, ma poi la gente finisce sempre a sentire le stesse cose trite e ritrite e si torna sempre al punto di partenza. Non so voi, io sto dalla parte dei Turnstile.
(Michael Simeon)

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