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Salad Days Magazine | July 27, 2024

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WITH HONOR ‘BOUNDLESS’

WITH HONOR ‘BOUNDLESS’
Salad Days

Review Overview

7.5
7.5
7.5

Rating

WITH HONOR
‘Boundless’-LP
(Pure Noise)
7.5/10


Parafrasando Stephen King, a volte ritornano. E qualche volta lo fanno pure bene. Molto bene. With Honor sono stati un’onesta band hardcore attiva nella prima metà degli anni zero, con all’attivo due album e uno split e un piccolo cult following prima dello scioglimento nel 2006, per poi rimanere nella memoria di chi si nutriva di pane e hardcore in quegli anni. Qualche sporadico concerto di reunion negli anni, ma niente che lasciasse presagire un ritorno in pianta stabile. Ci pensa la Pure Noise Records a riportarli in auge con la ristampa del loro primo album ‘Heart Means Everything’, ma si pensa più ad un’operazione nostalgia che altro. Poi il colpo di scena, l’annuncio della reunion e di un nuovo album, ed ecco che ci ritroviamo nel 2023, a 18 anni di distanza dal precedente ‘This Is Our Revenge’. Un lasso di tempo non indifferente che potrebbe minare la chimica tra i membri del gruppo, ma fortunatamente non è così, anzi. Si perché il nuovo lavoro ‘Boundless’ ci offre un gruppo tirato a lucido e in forma smagliante, come se quei 18 anni non fossero mai esistiti. Partorito durante la pandemia, questo album è diventato una sorta di esorcismo di tutti gli attriti e le frizioni e i drammi personali dei vari membri,
trasformando il dolore in carica positiva. E si sente ragazzi, eccome si sente. I primi singoli ‘My Anchor’ e ‘Rank and File’ hanno tracciato le coordinate di quello che sarà il resto dell’album: un assalto al fulmicotone, potente, con batteria velocissima, chitarre taglienti e voce che si muove tra urlato e melodico. Si perché di melodia ce n’è parecchia, dosata saggiamente senza risultare stucchevole. E poi in un’epoca dove prevale il mid tempo e il mosh, sentire un po’ di velocità è una boccata d’aria fresca. ‘Trees’, ‘Open Hands’, ‘To The Mourning’ e ‘Love Is All’ sono altri pezzoni di una reunion che non ci aspettavamo, ma che probabilmente ci meritiamo. Perché a rallentare ci dimentichiamo spesso del fuoco che ci fa pulsare il cuore. Graditissimo ritorno.
(Michael Simeon)

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