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Salad Days Magazine | April 27, 2024

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All Time Low ‘Future Hearts’

All Time Low ‘Future Hearts’
Salad Days

Review Overview

7
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Rating

ALL TIME LOW
‘Future Hearts’-CD/12”/DIGITAL
(Hopeless/Rude)
7/10


Mentre mi accingevo all’ascolto della nuova fatica targata All Time Low, sesta in carriera, arrivavano i primi dati di vendita; #2 al debutto negli States e #1 in Inghilterra. Numero, quest’ultimo, che, per una band indipendente, pare non si vedesse da diverso tempo. Non che la cosa mi sfiorasse più di tanto, ma un po’ di pressione addosso devo ammettere che me l’ha messa prima di far partire il disco. Era il 2007, usciva ‘So Wrong, It’s Right’ e gli All Time Low venivano ufficialmente etichettati come i nuovi Blink 182. Se vogliamo essere sinceri, il botto vero e proprio, almeno in termini di vendite, non l’hanno mai fatto, complici anche degli album al di sotto delle aspettative e un debutto major, ‘Dirty Work’ (2011), a quanto pare fallimentare. Poi, nel 2012, con ‘Don’t Panic’, il ritorno all’indipendenza discografica, sempre con Hopeless, etichetta che li aveva lanciati. Ecco, quell’album aveva segnato una sorta di rinascita per la band del Maryland, sia in termini compositivi che di vendite, e la critica si era espressa sempre positivamente a riguardo. Ad oggi, quell’album penso possa essere definito come il migliore della loro carriera, giusto un passo avanti a ‘So Wrong, It’s Right’. Sono passati tre anni da allora e Alex Gaskarth e soci tornano adesso con quello che sulla carta dovrebbe essere il loro lavoro più maturo, quello della crescita definitiva. E, in parte, è così. Abbandonata del tutto la componente più ‘punk’, che ancora si sentiva a sprazzi in ‘Don’t Panic’, oggi gli All Time Low sono una pop-rock band a tutti gli effetti. Era qui che volevano arrivare, e ci sono arrivati. Catchy sono ancora catchy e, si, il pubblico di riferimento è ancora quello da Hot Topic /Warped Tour, dubito riusciranno ad entrare nei cuori degli ascoltatori dal palato fine, però oggi All Time Low sono capaci di tirare fuori dei pezzi al di sopra della media di quelli di tanti loro colleghi, come il singolo ‘Something’s Gotta Give’, ‘Tidal Waves’ (con l’aiuto e la partecipazione di Mark Hoppus) e la ballatona strappamutande ‘Missing You’, che potrebbe benissimo essere il loro prossimo singolo e che è uno dei miei pezzi preferiti di tutto il disco. Future Hearts’, per concludere, è un disco che non verrà ricordato negli annali, ma un disco che ascolterete con piacere ogni qualvolta vi ricorderete di ascoltarlo. Rispetto gli All Time Low perché, nonostante negli anni abbiano ammorbidito un po’ troppo il sound, non si sono mai venduti anche quando avrebbero potuto farlo (Fall Out Boy docet).
(Francesco Zavattari)

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