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Salad Days Magazine | October 7, 2024

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FRENZAL RHOMB ‘THE CUP OF PESTILENCE’

FRENZAL RHOMB ‘THE CUP OF PESTILENCE’
Salad Days

Review Overview

8
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Rating

FRENZAL RHOMB
‘The Cup Of Pestilence’-LP
(Fat Wreck Chords)
8/10


Ho avuto il piacere di seguire i Frenzal Rhomb fin da metà anni 90 quando mi sono ritrovato per le mani una TDK che aveva all’interno ‘Dick Sandwich’ e ‘Coughing Up A Storm’. Bei tempi in cui si fagocitava tutto come lupi affamati di musica. Da allora questi australiani mi sono entrati nel cuore e da li non sono mai usciti e continuo a gasarmi preventivamente ad ogni loro uscita, per non spegnere la fiammella di quell’attesa adolescenziale che è diventata normalità negli anni. ‘The Cup Of Pestilence’ è il decimo album della loro ormai trentennale carriera e mostra un gruppo fresco e pieno di energia, un’energia che sembrava un po’ in fase calante nel precedente ‘High-Vis High Tea’ ma che torna prepotente in questo nuovo lavoro e lo riporta sulle coordinate tracciate con ‘Smoko At The Pet Food Factory’, ovvero l’album che viene considerato tra i migliori se non il migliore della loro discografia. 18 pezzi possono sembrare un’eternità, ma in realtà sono schegge impazzite che raramente superano i due minuti e contengono la trinità essenziale dello stile del gruppo: melodia, velocità ed irriverenza. Impossibile non sorridere a titoli come ‘Where Drug Dealers Take Their Kids’, ‘I Think My Neighbour Is Planning To Kill Me’, ‘Finally I Can Get Arrested In This Town’ e ‘Thought It Was Yoga But It Was Ketamine’. Impossibile non tenere il tempo con testa e air drumming con pezzi come ‘The Wreckage’, ‘Lil Dead$hit’, ‘Horse Meat’, ‘Old Mate Neck Tattoo’. Impossibile per me non rimetterlo su dall’inizio una volta finito. Un gruppo che secondo me ha raccolto meno di quanto abbia seminato, specialmente da queste parti, vuoi un po’ per la distanza geografica e la loro tendenza a non venire in tour in Europa da secoli. Ma mi chiedo, con tutti questi festival di genere che riescono a resuscitare vecchie cariatidi, è davvero impossibile riuscire a portarli nel vecchio continente, magari assieme ai Hi-Standard? Ai posteri l’ardua sentenza, noi intanto continuiamo a goderceli con ogni nuova uscita. che almeno li si va sul sicuro. Per me è già uno dei dischi dell’anno.
(Michael Simeon)

096287

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