The Sade ‘Grave’
Review Overview
9.5
9THE SADE
‘Grave’-CD
(Autoprodotto)
9.5/10
Una polverosa strada in mezzo al deserto, al crepuscolo. State guidando con il vento tra i capelli. In lontanza solo il verso dei coyote e qualche balla di fieno che corre ai lati della carreggiata. Siete sporchi e sudati. Il fatto che vestite totalmente di nero non aiuta di certo. Nell’autoradio sferraglia qualche vecchio pezzo di Danzing, di Cash o dei Doors. Non importa. L’importante è che state vivendo la vostra Dirty Black Summer. Ecco. Il nuovo capitolo della saga dei The Sade puzza di tutto questo. Heavy hard rock and roll sporco, alticcio e molto ma molto dark. Un suono lussurioso come un serpente, ma letale come il bacio di una tarantola. Una lunga cavalcata negli oscuri meandri della profonda provincia, quella dove si fanno cose che non si può dire. La voce profonda di Andrew Pozzy narra di sesso, droga, amori sbagliati e fondi di bottiglia, il tutto in un’atmosfera di morte e degrado. Un riffing granitico e unto, colante sporcizia, in un vortice in bianco e nero. Sezione ritmica che vi farà danzare con i vostri demoni interiori, in un ballo senza fine, se non quello della morte. Sì, i The Sade hanno già scavato una fossa, e sono pronti e buttarvici dentro…
(Marco Pasini)
Submit a Comment