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Salad Days Magazine | May 1, 2024

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JX ARKET – INTERVIEW

JX ARKET – INTERVIEW
Salad Days

Con ‘About Existence’ i JX Arket si sono affacciati sulla scena alternative in maniera convincente, proponendo un tema sonoro che riporta alla mente il periodo post-hardcore di fine anni ’90 con un tema portante quale l’esistenza umana. Li abbiamo incontrati per conoscerli meglio.

SD: Ciao ragazzi, partiamo innanzitutto con una breve introduzione per quel che riguarda il progetto Jx Arket? Quali sono i punti caldi finora toccati dalla band?
JA: Nel 2016 è nato il progetto che da subito coinvolse cinque persone con l’obiettivo di riprendere l’atmosfera core e post degli anni ‘90 e ‘00. In questi tre anni di band ci siamo sempre sentiti molto liberi di mettere insieme tutti i nostri riferimenti che sono parecchio diversi ma che creano sempre la stessa atmosfera, carica di sentimenti ed emozioni che vanno dall’aggressività all’estrema pace.

SD: Nella mia recensione ho parlato di come il post-hardcore di fine anni ‘90/’00 abbia influenzato il vostro percorso artistico, nella fattispecie parlando soprattutto dei Poison The Well. Ho centrato il punto a vostro avviso? E se sì, quali aspetti vi hanno colpito di quella band al punto da portarvi a seguire il loro percorso?
JA: Quando abbiamo letto la recensione che citava i Poison the Well, la famosa lacrimuccia è scesa! (risate). Io (Bruno) sono riuscito a vederli live nel 2008 ed è stato un concerto pazzesco pieno di energia e intensità. Andrea che come me li adora, è praticamente cresciuto anche lui ascoltandoli, cosa che probabilmente ha influenzato molto alcune nostre parti di chitarra. Insomma, è una band che ci ispira tantissimo dall’epoca in cui il metalcore era ancora il vero hardcore con il punch del metal, senza altre sfumature che si sono aggiunte col tempo.

SD: Arriviamo quindi ad ‘About Existence’, un disco che va a trattare vari aspetti emozionali e non legati ad alcuni aspetti dell’esistenza umana. C’è qualcosa nello specifico che vi ha spinto a trattare questo tema all’interno del disco? Come è stato mettere su un foglio concetti e considerazioni comunque sia più personali rispetto a un classico lavoro senza un concept vero e proprio?
JA: Come molti dei nostri testi la parte emozionale fa parte di uno degli elementi chiave che un po’ ci caratterizza. Per questo motivo, così come per il primo album ho spontaneamente incluso la sfera emotiva all’interno di alcuni pezzi, pur distaccandomi in parte dal tema principale del concept. Tutti i nostri testi vengono scritti di getto (così come i pezzi), cogliendo l’ispirazione del momento, un pensiero passeggero o riflessioni perpetuate nel tempo che spesso hanno sfumature più tristi e drammatiche. Diciamo che in parte mi sento un po’ un “sad boy” (risate) quindi emotivamente parlando spesso tiro fori
concetti non del tutto allegri.

SD: Recentemente avete pubblicato un nuovo videoclip tratto dal singolo ‘Faded Colors’. A cosa dobbiamo questa scelta per quel che riguarda un nuovo video e qual è il tema portante legato al brano?
JA: Il tema portante del brano è la perdita. Il soggetto del testo è in preda allo sconforto causato dall’aver perso in maniera irrevocabile qualcuno di molto caro. Questo disagio lo logora fino a “sbiadire” la sua felicità. Abbiamo cercato di riportare questo concetto all’interno del video utilizzando il colore nero come una sorta di “infezione” che lentamente prende il possesso del protagonista.

SD: Come fatto notare in altre recensioni, il voler sperimentare sembra essere un punto caldo all’interno dei JX Arket, al punto che diversi media hanno evidenziato le vostre escursioni verso ambienti post-rock. Questa fame di osare porterà a ulteriori novità nel songwriting in futuro a vostro avviso?
JA: Secondo me sì, ascoltiamo tante cose diverse e tante cose nuove, ci piace tantissimo sperimentare sia dal lato tecnico (come sonorità, effetti ecc.) che dal lato musicale (con stacchi strani, tempi e atmosfere varie). Non seguiamo una formula per comporre un pezzo, basta che il risultato finale sia qualcosa che ci rappresenti. Non ci preoccupiamo tanto di seguire una linea che ci porti ad avere una certa particolarità, teniamo sempre in mente che quello che facciamo deve piacere a noi, poi se qualcuno si prende bene siamo contenti e ci divertiamo insieme sul palco e ai live.

SD: Di quale brano andate maggiormente orgogliosi?
JA: Parlare di un unico brano non è facile, però possiamo dire che ‘About Existence’ è stato un po’ un esempio dell’evoluzione e maturità che stiamo puntando insieme. È nato da una jam come tanti altri pezzi e ci siamo trovati bene col risultato finale. Siamo riusciti a mischiare un bel po’ di elementi “presi” da quello che ascoltiamo e che ci ispira, per cui diciamo che il prodotto finale ci ha reso molto orgogliosi.

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SD: Nella foto promozionale si nota che siete tutti accomunati da un look streetwear/alternative oriented. Siete appassionati di action sports/brand streetwear nello specifico?
JA: A livello di look/visual non ci abbiamo mai pensato sinceramente, non fa neanche per noi, nel senso che quello che vedete siamo noi. Può essere però che provenendo sempre dal mondo rock, punk, hardcore, si venga influenzati dallo stile, ma diciamo che a livello di action sports l’unico sono io, che vado sullo skateboard per divertimento. A livello di sport in generale io e Andrea siamo quelli legati al calcio dove possiamo dire che lì si, in qualche modo diamo da fare!

SD: Come è stato il 2019 dei Jx Arket? E come pensate sarà il vostro 2020?
JA: Il 2019 per noi è stato un anno complessivamente positivo. Abbiamo registrato questo secondo album e come sempre per una band è molto soddisfacente poter concretizzare in questo modo mesi e mesi di lavoro. In secondo luogo abbiamo firmato con la nostra nuova etichetta Antigony Records con la quale stiamo lavorando per raggiungere nuovi obiettivi e con cui speriamo di portare avanti al meglio il progetto. Quindi per il 2020 speriamo di riuscire a diventare diventare ricchi e famosi! (risate)

(Txt by Arturo Lopez x Salad Days Mag – All Rights Reserved)

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