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Salad Days Magazine | May 1, 2024

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Napoli Violenta + Caged + Bunker 66 @ Palestra LUPo, Catania – recap

Napoli Violenta + Caged + Bunker 66 @ Palestra LUPo, Catania – recap
Salad Days

Cosa c’entrano una band heavy metal, una H.C. straight edge e una band grindcore? C’entrano, eccome, se si trovano a dividere il palco in una serata all’insegna del divertimento più sfrenato.

E infatti questo è accaduto! La serata organizzata dalla crew di Catania Hardcore, nell’ormai storica location di palestra Lupo, ha visto esibirsi per primi i siciliani Bunker 66 alle prese con il loro ‘Evil (death/thrash) Metal’, un live maiuscolo fin dalle prime battute grazie anche ad una resa acustica eccellente e a un pubblico super partecipativo che, con fare furioso/divertito, ha letteralmente fatto esplodere la venue etnea. Anthem su anthem (tratte dal loro folto catalogo musicale), riffs su riffs, cori su cori, velocità macabre e urla belluine. I Bunker 66, in quaranta minuti, hanno spazzato ogni dubbio (ma non ne avevamo!) su chi sia la migliore band metal italiana oggi!

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A seguire i bolognesi Caged, hardcore vegan straight edge dritto e massiccio come le loro idee. Politicizzati al punto giusto, e nel posto giusto, hanno tirato fuori tra salti, stage diving e up to stars un set formidabile trapelato dal palese entusiasmo dei presenti che hanno chiesto più volte ai Caged di continuare a suonare, malgrado avessero finito il loro tempo a disposizione. Bellissima sorpresa!

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Infine i napoletani Napoli Violenta che con il loro grindcore a marchio poliziottesco non hanno lasciato scampo. Come in un rito voodoo il pubblico è stato ipnotizzato da O Smilz che nei momenti topici ha cantato a squarciagola ‘Jesuscrust Superscum’ e ‘I Figli… So’ Piezz’ ‘e Grindcore’ come se fossero canzoni da stadio. Divertimento totale fino all’ultima nota distorta. Chiudo evidenziando una interessante constatazione che ho notato nelle ultime serate organizzate alla palestra Lupo: un bel cambio generazionale, infatti, dove prima aleggiava il solito dire “siamo le solite facce” ora si è passato a dire “non conosco nessuna di queste facce”, un piacevolissimo innesto di una fascia d’età compresa tra i diciotto e i venticinque anni, Ottimo.

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(Txt & Pics Giuseppe Picciotto x Salad Days Mag – All Rights Reserved)

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