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Salad Days Magazine | October 14, 2024

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NO MORE LIES INTERVIEW

NO MORE LIES INTERVIEW
Salad Days

I No More Lies sono sicuramente uno dei pilastri dell’hardcore/Oi made in Roma.

Forti di ideali e liberi da ogni censura, la loro musica e i loro testi esprimono il male di vivere della società contemporanea ma anche la speranza di vedere la luce in fondo al tunnel, lottando! ‘Il Cuore Della Bestia’ è il loro terzo album (ricordiamo volentieri anche il gioiellino di qualche anno fa, sotto forma di 7” split con i Nabat, ‘Resta Ribelle’) e di questo e di altro abbiamo discusso con Fabrizio “il marinaio”, voce dei No More Lies (ma anche dei Payback).

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SD: Innanzitutto grazie per la tua disponibilità Fabrizio! Parlaci subito de ‘Il Cuore Della Bestia’ nuovo lavoro (uscito da pochi mesi) della tua band No More Lies. A noi di Salad Days Magazine è piaciuto molto (trovate la recensione sul nostro sito) e, soprattutto, abbiamo notato un piacevole bilanciamento tra i testi e la musica.
NML: Ciao e grazie a voi. Sì beh, ad oggi dovrebbe essere il nostro lavoro più completo in quanto abbiamo messo a fuoco quello che abbiamo imparato negli anni: cosa ci piace e come trasmetterlo. Nella parte musicale abbiamo coinvolto Fabio Banfio (Rake-Off, Taste The Floor) che ci ha seguito con tanta, ma tanta pazienza (sì, siamo disordinati) per la produzione; in più, testi e musica sono andati di pari passo, questa volta, molto più delle precedenti e abbiamo lavorato sui cori per noi fondamentali per avere un impatto live coinvolgente. Ne siamo soddisfatti, ci abbiamo messo dentro tutto, per ora…..

SD: ‘Nemo Profeta In Patria’, ma non nel vostro caso! Ho avuto occasione di potervi vedere in azione dal vivo al Questa E’ Roma Fest 2023 (la prossima edizione è ormai imminente, gennaio 2024) ed è stato molto elettrizzante, si notava un forte senso di appartenenza, di rispetto con i presenti, una situazione coinvolgente, tutti sempre pronti a pogare e a fare stage diving.
NML: Certamente, siamo molto “romani” nell’approccio a queste situazioni e la gente ce lo riconosce. Nei nostri testi ed atteggiamenti sul palco trovi tanta, tanta romanità, si ride si scherza, si parla di problemi quotidiani con l’ironia e l’amarezza di chi sa che ha perso, ma in fondo sapeva in partenza che non avrebbe vinto. Un atteggiamento borderline alla vita, insomma. Per il resto siamo in giro da otto anni, oramai, e abbiamo un bel rapporto con chi ci segue, compresi tanti ragazzi giovani, cosa non usuale per questo genere. Nel raccordo anulare andiamo forte… ahahahah

SD: Cosa si prova, invece, quando si suona fuori dalle proprie quattro mura? La gente cosa vi trasmette, cosa cercate di mettere in primo piano oltre alla musica?
NML: Quando suoniamo fuori siamo particolarmente curiosi di vedere l’effetto che facciamo, non abbiamo aspettative particolari di solito, pertanto una specie di derby del cuore con qualsiasi band, inteso come “dai andiamo e facciamo in modo che suonare dopo di noi sia un problema”, perché cerchiamo di impressionare tutti i presenti. Comunque, di solito, dopo i primi due-tre pezzi si crea una bella atmosfera. Cosa vogliamo comunicare? Rafforzare la convinzione, in chi ti guarda, di non essere il solo a pensare che la società in cui viviamo non va ed è piena di ingiustizie. La lotta di classe non è morta, ecco, ci piacerebbe che andando a casa qualcuno si sentisse meno solo.

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SD: Siete una band con un chiaro indirizzo politico, questa scelta si riflette sicuramente anche nello stile di vita quotidiana. Come si riesce a fare i conti con una società ipocrita che non lascia scampo né a destra né a sinistra?
NML: Non si riesce no, purtroppo, non se hai una sensibilità sviluppata e ti lasci coinvolgere nel gregge, è difficile orientarsi. Abbiamo una connotazione politica precisa perché questo siamo, non sopportiamo abusi e prevaricazione, siamo sempre dalla parte dei più deboli, perché lavoriamo tutti e ci rendiamo conto di quanto la società sia piena di contrasti, anche stridenti, con cui dover fare i conti giornalmente. Nel nostro privato cerchiamo di essere sempre e comunque lineari ma, come dicevo prima, è molto difficile.

SD: Domanda personale. Parlaci di come gestisci l’organizzazione di concerti, eventi e quant’altro che impegnano tempo e persone. Che effetto fa superare le mode, i periodi bui, oltre che, oggettivamente, il momento in corso? Insomma, “spalare merda”. I cambiamenti generazionali, le persone, i giovani non sempre sono quelli che uno si aspetta, continua a valerne la pena?
NML: Ecco, questa è una domanda difficile perché onestamente ogni tanto me lo chiedo anche io… guarda, non è semplicissimo! Non ti dirò che la passione aiuta sempre e comunque, che è tutto rose e fiori, no, dietro c’è tanto lavoro spesso non ricambiato dai risultati; le persone certe volte non sanno dei sacrifici dietro le quinte, anche a livello personale, sia economici che di tempo speso. La gente è cambiata, sono cambiate le aspettative, sono cambiate le motivazioni, sono passati molti anni e questo è diventato più un genere musicale che altro, quindi risponde sempre più alle logiche di mercato e quindi si entra in competizione con situazioni anche troppo distanti da te e, spesso, comporta una dispersione di energie e pubblico che non ti permette sempre di rientrare a livello economico. Tenere la barra dritta credo oggi sia molto difficile, noi poi cerchiamo di fare tutto da soli “diy”, si dice, e questo sicuramente non aiuta. Ma la soddisfazione di aver tirato su un evento come Questa E’ Roma Fest capace di aggregare così tanta gente rende il tutto più dolce, eheheh…

SD: A questo punto ci fa piacere sapere qualcosa in più del prossimo imminente appuntamento, l’evento Questa E’ Roma Fest 2024.
NML: 12/13 gennaio, questa volta proviamo a farlo in due giornate. Abbiamo coinvolto tutti quelli che potevamo a partire dai Derozer, sicuramente i più mainstream (e non è un insulto) del lotto, passando per la reunion dei Face Your Enemy, una vera chicca, i veterani Tear Me Down, Klasse Kriminale, dall’Inghilterra gli Antisect per arrivare poi a realtà consolidate come Dalton, Doomraiser, The 80′s, Raw (al loro addio alle scene), fino a giovani come gli Ostile. Insomma, abbiamo mischiato le carte in tavola e come sempre speriamo che tutto abbia avuto un senso… ci vediamo sotto al palco.

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SD: La musica o le band che hanno influenzato i No More Lies nel comporre ‘Il Cuore Della Bestia’.
NML: Eeeh, il solito guazzabuglio di influenze: si va dai Nabat, ai Nerorgasmo, ai Wisdom In Chains, Agnostic Front, Bloody Riot, Payback, Woptime. Melodia, cattiveria, cori e simpatia…

SD: I tuoi tre dischi e due libri che continui ad ascoltare/leggere (o trarne ancora spunto) dall’adolescenza…
NML: L’adolescenza è lontanissima però:
Musica: Agnostic Front, ovviamente i primi. Ramones tutto, è la band che ho visto di più live, ben 7 volte… la dice lunga, veh? Minor Threat, Misfits, Nabat, Bloody Riot, sì, lo so, nessuna sorpresa, mi rendo conto…
Libri: ‘Storie Di Ordinaria Follia’ lo adoro, ho tutto di Bukowski, adoro il suo modo di essere cinico. Poi leggo anche Welsh, King, Lansdale, Winslow. Lo so, non sono adolescenziali, ma per una volta che mi hanno chiesto di libri mi sono esaltato! Scusa se sono andato fuori tema.

SD: Intervistare una band significa mettere in chiaro molte cose che la riguardano e come la pensano, ma talvolta le domande sembrano essere sempre le stesse. Fare quello che stiamo facendo è inutile, è anche questo superato? Come ti rapporti invece con i social media.
NML: Credo che le interviste diano modo di conoscere il mondo che gravita dietro le quinte di una band e sono utilissime, ovvio, dipende dalle domande, come per tutte le situazioni. I social mettono ansia, onestamente, perché hanno le loro regole ed in più, spesso, rappresentano una realtà patinata, quindi artefatta ed è sinceramente pesante stare dietro a tutto che tra l’altro scorre via veloce, troppo veloce. Se una critica si può fare al mondo dei social è quella di fagocitare tutto alla velocità della luce, farsi spazio è veramente difficile. E poi spesso rende tutto troppo facile, cosa che in realtà non è, tende a evidenziare chi ce la fa senza sottolineare che non è semplicissimo, anzi, richiede uno sforzo importante. Ma questi sono i tempi e va bene così…

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SD: Intervista finita. Se vuoi, spazio per messaggi e ringraziamenti o anticipazioni sui No More Lies.
NML: Ma grazie a te per averci dedicato del tempo e a chi avrà la pazienza di leggere, ma soprattutto continuate così, c’è bisogno di lasciare tracce ognuno a suo modo. Per il resto ci trovate in giro, sopra o sotto i palchi sempre disponibili per quattro chiacchiere e una birra. Ciao a tutti!

(Txt & Pics Giuseppe Picciotto x Salad Days Mag – All Rights Reserved)

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